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Capitolo Sei "What if..." Un'altra prova

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Messaggio Da Madama Pince Sab Apr 12, 2014 8:15 am

Capitolo Sei "What if..." Un'altra prova 2ntircw


Un'altra Prova
Harry Potter, Cedric Diggory, Fleur Delacour, Victor Krum. Quattro campioni scelti dal Calice di Fuoco.
Dopo aver superato la prova del salvataggio subacqueo nel Lago Nero, i quattro audaci studenti si preparano per affrontare la prova successiva, ma non sospettano che non sarà l'ultima prova.
Silente e i giudici del torneo hanno riservato un colpo di scena a tutti: prima del Labirinto, il TorneoTreMaghi metterà sotto i riflettori i quattro campioni in un'altra pericolosa prova...

Cosa accade? Quali difficoltà dovranno superare i quattro campioni?


Inventa un racconto che sia conforme al Regolamento del Contest




La storia va consegnata a me tramite mp entro sabato 31 maggio. Il 10 di giugno la giuria svelerà i vincitori e comunicherà il nuovo tema del mese.
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Messaggio Da Madama Pince Ven Apr 25, 2014 6:09 pm

Volevo augurare un grosso in bocca all'ippogrifo alla nostra campionessa elydumbledore e colgo l'occasione anche per ricordarvi di scrivere la vostra storia.

Eternamente vostra,
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Messaggio Da NightMagic191 Mer Giu 11, 2014 7:54 pm

Rolling Eyes  chissà quale sarà il tema del mese! scratch
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Messaggio Da franzfenix Mer Giu 11, 2014 8:03 pm

Il Contest ritornerà a Settembre, i vincitori di questo tema saranno resi noti alla Cerimonia di Fine Anno che si terrà a breve Smile
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Messaggio Da NightMagic191 Mer Giu 11, 2014 8:08 pm

scratch oh, avevo letto la fine del "regolamento"! XD grazie mille per la più che celere risposta! Very Happy 
va bene, allora aspettiamo trepidanti! uu
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Messaggio Da Madama Pince Lun Giu 16, 2014 9:00 pm

Al PRIMO POSTO NightMagic191 con 166,3 punti, si aggiudica 30 punti casa e 30 galeoni! Brava!
Al SECONDO POSTO Ma_AiLing con 164 punti, vince 25 punti case e 25 galeoni, complimenti!
Al TERZO POSTO Maggydrake con 155,5 punti, guadagna 20 punti casa e 20 galeoni, brava!

Al QUARTO POSTO Hermione Jane Granger, vince 10 punti casa e 10 galeoni, brava!

A seguire gli elaborati dei partecipanti.
Vi aspetto a Settembre, ciao!


NightMagic191
"La mattina del 24 Aprile era appena sorta: Hogwarts sbadigliava pigra al sole primaverile, preparandosi per nuove avventure. La Sala Grande si stava riempiendo di studenti, e anche Harry, Ron e Hermione raggiunsero i compagni di Casa per fare colazione.
Silente aveva parlato tutta la mattina con i Giudici del Torneo. A un tratto si alzò e raggiunse il leggio apparso di fronte al tavolo degli insegnanti. -Carissimi, ho un annuncio da fare: riguarda il Torneo TreMaghi-
La Sala Grande si riempì di voci sorprese, ma Silente alzò le mani e scese subito il silenzio. -Come sapete, il Torneo è una competizione basata sulla cooperazione e sull’amicizia. Abbiamo perciò deciso di sottoporre i Campioni a una prova straordinaria: sarà diversa dalle altre, perché se nelle due precedenti hanno sempre agito da soli, contro gli avversari, qui dovranno cooperare per vincere. Vi annuncio però che nessuno dei presenti a parte i Giudici del Torneo potrà assistere: i vostri calici sono stati riempiti con della Pozione Soporifera, che entrerà in azione tra poco. Ai Campioni sarà somministrato un antidoto, starà a loro finire la missione e risvegliare gli altri. Saranno molti e diversi gli ostacoli, e solo lavorando in squadra potranno superarli! Buona fortuna ai Campioni, e buon pisolino a tutti!- disse Silente, battendo le mani. Lentamente, i presenti iniziarono ad accusare gli effetti della pozione e si addormentarono uno dopo l’altro, riversi sul tavolo o sulla spalla del vicino. Harry vide Ron accasciarsi accanto a Hermione, poi anche lui chiuse gli occhi e tutto sparì.

Un sapore amaro lo svegliò di colpo: Silente aveva appena rianimato tutti i Campioni. -Venite con me, presto!- disse, conducendo Harry, Cedric, Krum, Fleur e i Giudici al Salone d’Ingresso. -La vostra prova inizia ora. Io e i Giudici saremo spettatori delle vostre gesta, così come ogni quadro o statua del castello. A ognuno è stato fatto divieto di offrire aiuto, perciò non perdete tempo a chiederne perché vi costerà dei punti. Il vostro compito è semplice: trovare il giusto antidoto e risvegliare Hogwarts. Tutto chiaro?- Attese i cenni d’assenso dei Campioni, poi concluse: -Avete due ore da adesso!- E con un sonoro ‘pop’, i Giudici e Silente si Smaterializzarono.
-Ma non ci si può Smaterializzare nel castello!- disse Cedric, corrucciato. Harry si limitò a scrollare le spalle.
-Allòr, da dove sci cominscia?- chiese Fleur, guardandoli. Il castello è vostro, dovroste conoscerlo bien!-
-Beh, servirà una pozione... partiamo dai Sotterranei?- propose Harry. Tutti furono d’accordo e si diressero verso la scalinata di pietra grezza, che li portò nelle viscere di Hogwarts.
L’aula di Pozioni era sbarrata da grosse travi di legno.
-Dobbiamo sollevarle, non c’è altro modo!- disse Cedric. Lui e Harry pronunciarono: -Wingardium Leviosa!- , mentre Krum usò una parola in bulgaro che sortì lo stesso effetto: una dopo l’altra, le travi vennero via. Quando la porta fu liberata provarono ad aprirla, ma si rivelò bloccata: neppure l’Alohomora più potente riuscì nell’intento.
-Cosa fare noi ora?- mugugnò Krum.
-Non lo so... ci vorrebbe una forcina per scassinare la serratura...- disse Harry, adocchiando Fleur.
-Porchè guardi moi? I miei capelli non hanno bisogno di fermogli!- rispose, ondeggiando la chioma argentata.
-E se provassimo con l’Ufficio di Gazza? Avrà pur confiscato qualcosa di simile!- esclamò Cedric. Raggiunsero l’ufficio, e con loro stupore riuscirono a entrare.
La stanzetta senza finestre era stracolma di cassettiere etichettate. -Da dove cominciamo?- chiese Cedric.
-Da Fred e George- rispose sicuro Harry, e mentre le bacchette di Krum e Fleur facevano luce, Harry e Cedric scorsero i cassetti fino a trovare una chiave passepartout. Corsero di nuovo verso l’aula, e la chiave girò nella toppa con un sonoro ‘clunk’. La porta si aprì, ed entrarono.
Sulla cattedra di Piton vi erano numerosi barattoli d’ingredienti senza etichetta, e accanto una grossa pila di libri sulle pozioni. Uno strano rumore proveniva dall’armadio delle scorte, che sobbalzava piano.
-Dobbiamo preparare la possion, vero?- disse Fleur, scorrendo i barattoli. -Sono brava a scercare gli ingredionti, trovo io queli justi!-
-Perfetto, io cerco tra i libri!- annuì Cedric, iniziando a sfogliarli.
Harry e Krum si avvicinarono all’armadio, bacchetta alla mano.
-Cosa tu crede che è lì?- chiese Krum.
-Forse è un Molliccio- disse Harry.
-Eccola, la Pozione Risvegliante!- esultò Cedric. -Servono zanne di serpente, pungiglioni di celestino, rametti di aconito e ingrediente base!- elencò, mentre Fleur annusava ed esaminava il contenuto dei barattoli, ordinandoli.
-Non sci sono le sanne di serpant!- disse Fleur.
-Sono nell’armadio allora!- esclamò Harry. -Pronti?- disse, e pronunciò: -Alohomora!-
L’anta si aprì di scatto: un piccolo esercito di Folletti della Cornovaglia schizzò fuori come impazzito, avventandosi sui presenti. Fleur mise al sicuro gli ingredienti, mentre Cedric sottrasse il libro ai Folletti. Krum iniziò a Schiantarli usando parole in bulgaro, e gli esseri caddero a terra come grandine.
-E quelo cos’è?- domandò Fleur, indicando l’armadio. Uno specchio era apparso sul fondo, riflettendo la poca luce che li circondava. Fleur si avvicinò lentamente, poi si bloccò atterrita. -I mioi capelli! I mioi vestiti! Sono oribile!- gridò. L’immagine che vedeva riflessa doveva essere una sua versione più brutta. Trattenendo le risa, Harry pronunciò: -Riddikulus!- e il Molliccio/Specchio s’infranse. Prese l’ingrediente e chiuse l’anta con Colloportus.
Presero un calderone e iniziarono a preparare la Risvegliante, seguendo le istruzioni del libro.
-Mescola tre volte in senso orario e... oh no, manca la fine!- esclamò Cedric.
-C’è un simbolo in fondo... cos’è?- chiese Harry.
-Runa- disse Krum. -E’ runa di sole.-
-Dobiam trovare indizio nel ragio di sole?- ipotizzò Fleur. Le alte finestre dell’aula filtravano tiepidi raggi solari che rimbalzavano sulle pareti piene di fiale. Un luccichio tra i barattoli colpì la loro attenzione.
Cedric lo raggiunse e trovò una bottiglina ricoperta di specchietti, la stappò e ne sfilò un rotolino di pergamena. -Come andate a indovinelli?- chiese, mostrandolo agli altri. Harry strizzò gli occhi e lesse:

Se la pozione volete completare,
un’ora almeno dovrete aspettare.
Prima, però, tentate di trovare
Ciò che questo enigma vuol celare.
Quello che vi occorre lo sapete già,
ma ve ne serve la giusta quantità.
Basterà sapere che in una scacchiera
una casella è bianca e una è nera;
altrettante son le braccia sapienti,
che muovono i pezzi con gesti lenti,
lo stesso vale per gli occhi scrutatori
che possiede ognuno dei giocatori.
Infine, tre volte dovrete girare
Come un orologio non può fare.

-Cosa sarà?- chiese Cedric, corrucciato.
Harry ricordò una scacchiera gigante, e Ron che giocava con mosse esperte...
-La risposta è due!- sorrise.
-Ne sei sicuro?- chiese Cedric, e al cenno di Harry buttò due rametti di aconito nel calderone e mescolò tre volte in senso antiorario. Con loro sollievo, la pozione prese il suo caratteristico aspetto: ce l’avevano fatta!
Senza perdere tempo, portarono il calderone in Sala Grande, e attingendo più volte i calici rianimarono i presenti (anche se Harry avrebbe voluto evitare di svegliare Malfoy). Non appena furono tutti coscienti, Silente e gli altri si Materializzarono al centro della Sala. -Ottimo lavoro di squadra, Campioni!- li elogiò, sorridendo."



Ma_AiLing
Disclaimer: ogni riferimento a eventi realmente accaduti è puramente casuale (o forse no uhuh  )

Erano ore che Harry cercava quell'uovo.
... Va bene, forse non erano proprio delle ore ma solo qualche minuto, fatto sta che Harry non ne poteva già più. E aveva solo due misere ore di tempo per quella che sembrava la più semplice, ma che era in realtà la più estenuante, prova del Torneo Tremaghi.
«Per festeggiare Pasqua abbiamo deciso di aggiungere un'ulteriore prova a tema» aveva detto Silente quella mattina, rivolto ai Campioni. «Sono state nascoste nel castello più di duecento uova d'oro, ma è solo uno quello che dovrete trovare, quello che vi ha condotto al Lago Nero. Esso contiene un indizio fondamentale per l'ultima prova». Le quattro uova erano state contrassegnate da simboli diversi e incantate affinché apparissero solo in presenza dei Campioni. Quello di Harry aveva una Giratempo, quello di Cedric una radio, quello di Krum uno stivale, mentre a Fleur era toccata una fiammella. Harry era certo che, come per lui la Giratempo aveva un significato importante, anche gli altri simboli non fossero stati scelti a caso.
Ma caso o non caso, del suo uovo non c'era traccia!

Aveva già ispezionato due aule e uno sgabuzzino, quando entrò nell'aula di Storia della Magia. Corse tra i banchi senza trovare niente, ma quando aprì l'armadio... Eccolo! Harry lo raccolse soddisfatto, se lo girò tra le mani con un sorriso ebete stampato in faccia, ma presto la gioia si spense in una smorfia di delusione. Controllò meglio, ma niente, la superficie era liscia, esattamente come quella delle altre quattro uova già trovate. Harry non si diede per vinto e corse in corridoio. Guardò dietro le armature e gli arazzi, per vedere se il suo uovo fosse nascosto in uno dei tanti passaggi segreti, ma inutilmente. Entrò in alte aule, continuando a ricevere delusione dopo delusione.
All'ennesima scoperta di un uovo falso, Harry se lo buttò alle spalle, frustrato. Dal rumore che ne seguì, ringraziò il cielo che gli altri studenti non potessero seguirli dentro le stanze. Senza degnare di un'occhiata i danni causati,  il ragazzo filò via, verso altri corridoio, altre stanze e altri piani, scontrandosi ogni tanto con qualche studente poco attento che camminava in mezzo al corridoio, e senza neanche sentire il tifo di chi li guardava correre per trovare un uovo nascosto chissà dove.

Era passata un'ora e mezza, e Harry era sfinito. Aveva incontrato Cedric poco prima, e anche l'altro era stravolto.
«È la Caccia alle Uova più estenuante a cui abbia mai partecipato!» aveva commentato il Tassorosso. L'incontro con il ragazzo aveva rincuorato Harry: neanche gli altri Campioni avevano ancora trovato il loro uovo, forse poteva ancora farcela!

Si trovava al quinto, e mancavano ormai solo una decina di minuti. Il ragazzo correva, controllando aule e sgabuzzini, vedendo di volta in volta luccichii dorati che lo rendevano entusiasta, salvo poi farlo imprecare per la sfortuna. Ad un certo punto si ritrovò perfino a maledire Ludo: gli aveva offerto il suo aiuto per le altre prove, perché non per questa?!
Stava salendo i gradini a due a due, mancavano pochi minuti ormai! Ma la distrazione nel fare le scale gli costò cara: mise il piede in fallo e si ritrovò bloccato in uno scalino magico. Ignorando i risolini che lo circondavano, si rimise in piedi, ma nel farlo il suo piede urtò qualcosa di inaspettato. Harry trattenne il respiro: forse era la volta buona! Chiuse gli occhi e tastò la cavità dove era inciampato.
Eccolo.
Lo sollevò. Attorno a lui gli studenti bisbigliavano eccitati.
Fa' che sia questo, fa' che sia questo, fa' che sia questo!
Harry aprì gli occhi e lentamente esaminò l'uovo.
Lo lasciò rotolare giù dalle scale.
Le voci attorno a lui commentavano insoddisfatte l'episodio, senza neanche immaginare quanto afflitto fosse Harry. Aveva trovato almeno un centinaio di uova, aveva sperato e di volta in volta aveva dovuto rassegnarsi all'evidenza che no, era un uovo falso. Ancora.

La voce di Silente rimbombò per il castello: tempo scaduto, i Campioni dovevano tornare in Sala Grande. Harry scelse la strada più lunga: più rimandava la figuraccia, meglio era.
Prima di entrare, Ron ed Hermione gli andarono incontro.
«Allora?» chiese ansiosa la ragazza. Harry le mostrò le mani. Una smorfia si dipinse sul volto degli amici, subito mutata in un sorriso tirato.
«Non è grave» cercò di rincuorarlo Hermione.
«Magari neanche gli altri l'hanno trovato» provò Ron.
Una volta nella Sala Grande, Harry incrociò lo sguardo di Cedric, che scosse la testa. Nè lui né Fleur avevano trovato l'uovo, all'appello mancava solo Krum, che arrivò poco dopo con un'espressione truce in volto.
I Giudici confabularono tra loro per un po', dopodiché Silente prese la parola. Immediatamente, il brusio degli studenti si acquietò.  
«Dal momento che nessuno dei Campioni è riuscito nella prova, essi procederanno nel Torneo con la classifica invariata. Abbiamo deciso di comune accordo che le informazioni necessarie per affrontare l'ultima prova le daremo noi Giudici al momento opportuno. Ma per non lasciarci con l'amaro in bocca, abbiamo deciso di trasfigurare tutte le false uova d'oro in uova di cioccolato. Buona Caccia!»
Con un boato di gioia, tutti gli studenti si catapultarono nei corridoi. Tutti, tranne quattro.



Maggydrake
Harry Potter, Cedric Diggory, Fleur Delacour, Victor Krum. Quattro campioni scelti dal Calice di Fuoco.

Dopo aver superato la prova del salvataggio subacqueo nel Lago Nero, i quattro audaci studenti si preparano per affrontare la prova successiva, ma non sospettano che non sarà l'ultima prova.

Silente e i giudici del torneo hanno riservato un colpo di scena a tutti: prima del Labirinto, il TorneoTreMaghi metterà sotto i riflettori i quattro campioni in un'altra pericolosa prova...



Cosa accade? Quali difficoltà dovranno superare i quattro campioni?



-D-dobbiamo proprio farlo?- Disse Cedric a nessuno in particolare.

Silente annuì. – E’ la terza prova! Inoltre vi prego di ricordare che conta anche il modo in cui lo fate! U-u – rispose.

-Ma è disgustoso!- esclamò Fleur indignata D= Una ragazza come lei non faceva certe cose!

-Susu mia cara fatti coraggio!- fece Ludo Bagman osservandola. Ma si vedeva che anche lui era agitato da questa prova.

-Vado io per primo!- disse Krum, dimostrando un enorme coraggio. E si fece avanti.

Harry non riuscì a guardare. Accanto a lui sentì la folla trattenere il fiato e fare versi di disgusto. Ma infine tutti esultarono, e Krum tornò tra loro.

Fleur era diventata verde.

-Com’è stato?- riuscì a chiedere Cedric. Ma Krum non rispose, era decisamente scosso dall’esperienza.

-Nessuno ci aveva detto che doveva esserci un’altra prova!- disse Fleur, cercando una scappatoia.

-E’ una prova a sorpresa! Serve anche per vedere come reagite agli imprevisti.- rispose Ludo compiaciuto. -E adesso, tocca a lei signor Diggory-

Cedric si mosse meccanicamente in avanti, incontro al suo destino. Ma Harry di nuovo non riuscì a fare altro che guardarsi i piedi. Era una cosa troppo imbarazzante. Soprattutto in mezzo ad una folla di gente che li osservava.

Anche Cedric riuscì a superare la prova. Ma poi dovette sedersi in disparte, il suo sguardo era assente. Harry cominciò a preoccuparsi seriamente. Quando gli era stato comunicato aveva pensato che sarebbe stato semplice.. poi, quando aveva visto di cosa si trattava si era ricreduto, adesso iniziava a convincersi che non ce l’avrebbe mai fatta. Toccò a Fleur, ma qualcosa andò storto. Dopo poco svenne, e quando tornò in sé iniziò a vomitare. Anche a Harry venne la nausea, perché adesso era il suo turno.

Avanti, cercò di farsi coraggio, non è difficile. Avanzò, davanti a tutti, verso la creatura disgustosa in mezzo a loro. Cercò di non pensare a quello che avrebbe dovuto fare. Quando gli fu arrivato accanto chiuse gli occhi. E sentì i tentacoli viscidi di quella cosa che gli si avvolgevano intorno. Si fece coraggio e.. agiì. La nausea divenne incontenibile, ma Harry resistette! I minuti trascorsero lenti. Infine Harry si sentì mancare.

Quando rinvenne la folla esultava. –Come sono andato?- Riuscì a chiedere a Silente.

-Molto bene Harry molto bene. Hai resistito più di tutti, nonostante tu sia svenuto sul finale. -

Harry si sentì subito meglio. Adesso mancava solo l’ultima prova. Però, dubitava che sarebbe stata peggio di questa..


Baciare un Franzino è decisamente la cosa più disgustosa del mondo.. !! =P




Hermione Jane Granger
La porta si richiuse con un cigolio. Era solo.
Harry si guardò intorno, vigile, bacchetta alla mano: era in una stanza spoglia, con pareti, soffitto e pavimento bianchi. Nessun arredo.
Metteva i brividi.
Il tempo di un battito di ciglia e qualcosa comparve davanti a lui: era un ammasso nero che si muoveva e si rivoltava su se stesso; sembrava fatto di catrame, ma era sorprendentemente vivo e pulsante, nei suoi movimenti c'era una fluidità ipnotica e, trascinati dalle sue movenze, si intravedevano due occhi rossi e lucidi.
Harry era completamente inerme: non sapeva di quale creatura si trattasse, e tantomeno come sconfiggerla. Sfogliò invano nella sua mente le troppe pagine che Hermione gli aveva fatto memorizzare in preparazione a quella prova, ma si sentiva debole, vulnerabile, come se quell'essere avesse potuto vedere dentro di lui.
Un passo, due passi. Sentiva rimbombare il battito del suo cuore.
Quegli occhietti rossi lo fissavano, penetranti: Harry ci vedeva dentro immagini violente, amore e sangue, sentimento e distruzione... e la testa gli pulsava sempre di più.
Chiuse gli occhi.
Quando li riaprì, non era più nella stanza bianca: era nella sala Comune di Grifondoro. Sul divanetto rosso, davanti alle fiamme scoppiettanti, erano seduti Ron e Hermione, e si stavano baciando. Hermione trasalì appena si accorse di lui. "Harry!" esclamò, staccandosi da Ron e riavviandosi i capelli. Ron, seccato per l'interruzione, guardava male l'amico. "Sinceramente, non potresti passare dopo? Noi saremmo un po' occupati, qui. Non dobbiamo sempre stare tutti insieme, come da bambini." Il tatto non era mai stato il punto forte del più giovane dei fratelli Weasley, e Harry lo sapeva. Ma la cosa che lo sconvolse fu Hermione che annuiva alle parole del rosso. "Sì, Harry, davvero, dovresti farti anche qualche altro amico". L'aveva detto in tono gentile, ma leggermente compassionevole. Harry si sentì improvvisamente molto stupido e molto solo. Ron e Hermione erano la sola famiglia che avesse, e lo stavano abbandonando, e lui si sarebbe ritrovato nuovamente isolato. Cosa avrebbe fatto? Non si era mai lamentato della solitudine che gli era stata imposta, ma in quel momento gli pesava come non mai. Guardò i suoi amici, ma loro avevano ripreso a baciarsi, come se lui non fosse esistito.
Doveva andarsene, immediatamente. Uscì dal buco del ritratto della Signora Grassa, ma non vide davanti a lui le solite scale alle quali piaceva enormemente cambiare. Era nel suo sottoscala, a Privet Drive, con una lettera in mano: "Gentile signor Harry James Potter, con la presente le comunichiamo la sua espulsione definitiva dalla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. La sua bacchetta è stata messa fuori uso, come prevede la legge magica. La invitiamo a non tentare più di avere contatti col nostro mondo". Harry osservò la sua bacchetta spezzata ed ebbe solo voglia di abbandonarsi alla sua disperazione. Stava per buttarsi sul letto, quando sentì un rumore fuori dalla stanza. Aprì la porta e si trovò catapultato su un prato deserto: c'erano solo due figure sdraiate per terra, in lontananza.
Corse, Harry, corse a perdifiato per vedere coi suoi occhi quello che la sua mente aveva già immaginato: Silente e Lupin giacevano a terra, morti. I loro occhi freddi e vuoti erano lo specchio di tutte le sue paure più radicate. Harry si chinò sui due uomini, piangendo e strepitando "Reinnerva!", ma si rese conto che senza bacchetta non poteva fare molto. Si mise a strappare le zolle e infine si buttò sul prato, urlando, con le lacrime che gli rigavano il volto. Niente più Ron e Hermione. Niente più Hogwarts. I suoi genitori erano morti, e così le sue uniche figure di riferimento. Era solo. Buttò via gli occhiali. Non voleva vedere niente.
In meno di mezzora aveva perso tutto, tutto quello che gli era più caro al mondo.
Guardò in alto per vedere il cielo, ma vide solo bianco. Era di nuovo nella stanza con quella strana creatura. Sbagliava, o era diventata più grossa? L'essere avanzò verso di lui e cominciò ad avvolgerlo nelle sue spire. Tutto il corpo di Harry era inzuppato di una calda, viscida, avvolgente sostanza nera: gli occhi del mostro erano diventati più chiari, tanto che il ragazzo ci si poteva quasi specchiare. Si vide riflesso in quegli occhi: e di colpo si accorse di avere gli occhiali. Ma non li aveva buttati via due minuti prima?
E in un attimo capì: "E'... è tutto un inganno! Tu sei solo un illusione! Lasciami!". Harry cominciò a dimenarsi, e più opponeva resistenza alla creatura, più il peso al suo cuore diminuiva; e più la sua mente si alleggeriva, più lui lottava. Capiva che le sue paure erano solo paure: Ron e Hermione gli volevano bene, non l'avrebbero lasciato; non era ancora stato espulso da Hogwarts, per il momento, e non c'erano motivi per il quale questo dovesse accadere; Lupin e Silente erano vivi e vegeti, aveva parlato con loro pochi minuti prima di entrare nella stanza. Più Harry prendeva consapevolezza dell'inconsistenza dei suoi timori più inconsci e violenti, più la massa nera rimpiccioliva, restringendosi e arrotolandosi a scatti, come se fosse stata in preda agli spasmi. Alla fine, non rimase che una piccola pallina nera, senza occhi.
Harry si girò: la porta si era riaperta e c'era luce. Uscì, barcollando, e fu accolto dal boato della folla: era il secondo classificato, subito dopo Viktor Krum. Dalla stanza vicino alla sua, quasi in contemporanea, uscì Cedric Diggory, sudato e ansimante, e anche Fleur Delacour comparve dopo qualche minuto, pallida come un cencio.
I campioni avevano tutti e quattro la stessa aria terrorizzata. Si guardavano intorno, intimoriti, come se temessero di venire aggrediti di nuovo. Avevano affrontato le loro paure più profonde, perché più erano spaventati, più la creatura diventava potente. Si era nutrita dei loro terrori, delle loro angosce più intime, succhiandole senza pietà e lasciandoli completamente svuotati. Harry stava facendo un timido cenno a Cedric, quando si sentì afferrare e stringere forte: Hermione era volata da lui per abbracciarlo e lui avrebbe voluto bere e cibarsi di quel calore che la ragazza gli stava trasmettendo, dopo tutto l'oblio che aveva dovuto affrontare. L'abbraccio con Ron fu meno stretto, ma non meno sentito. I due amici si sincerarono che Harry stesse bene e poi, schermandolo dalla marea di studenti in delirio, riuscirono a scortarlo fino alla porta del suo dormitorio.
Harry entrò e si buttò sul letto. Era sollevato. Anche la terza prova del Torneo era stata superata.
Ma, tuffandosi tra le morbide coperte scarlatte, non poté fare a meno di pensare che il peggio doveva ancora venire.
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