Cronache della Giratempo - La Fenice di Mezzanotte

[Kiaretta]

Hola! Come mi avete chiesto... ecco qui i capitoli precedenti... pronti per un ripasso! Ogni 15 commenti posto il capitolo successivo



Bree quella mattina fu svegliata da Belzebù, il gatto perfido di Kia, la sua compagna di squadra. Il micio cadde dal letto della proprietaria e soffiò come un isterico. La ragazza aprì gli occhi e vide che anche Ember era stata svegliata dall’insopportabile palla di pelo.
<<Gatto isterico!>> esclamò Ember, arrabbiata per il brusco risveglio. Ma il felino continua va a soffiare così Bree gli lanciò un cuscino blu, uno dei tanti sparsi per la stanza.
<<Kia, il tuo gatto sta sbroccando di brutto! Fallo smettere!>> esclamò.
<<Si, non c’è un modo per spegnerlo?>> approvò Ember.
Ma Kia non rispose.
<<Uffi, come fa a dormire con questo baccano?>> si chiese Bree scendendo dal letto per svegliare l’amica. Ma la ragazza non era nel suo letto.
<<Ember, per caso sai se Kia si è già alzata?>>
<<No e comunque io ritorno a dormire>> rispose l’interrogata. Belzebù, forse offeso dalla poca attenzione della ragazza saltò sul suo letto.
<<Ahi! Mi ha graffiato!>>
<<Ben ti sta! Chissà dov’è Kia!>>
<<Alle vostre spalle>> disse un voce.
Le due Corvonero videro che la loro compagna era già sveglia e sistemata e le guardava con la solita aria da ragazzina pestifera.
Lo sguardo assonnato di Ember cadde con disapprovazione sull’abbigliamento della ragazza, indossava jeans attillati con stivali neri alti sino al ginocchio, un dolcevita arancione le fasciava il tronco facendo a pugni con i capelli neri screziati qua e là con delle ciocche verde mare come il colore dei suoi occhi. Tutta un’altra storia in confronto alle altre due ragazze, entrambe bionde anche se Bree aveva gli occhi verdi e Ember gi occhi Blu elettrico. Duecento anni prima nessuno avrebbe potuto dire che erano delle streghe, ma i capelli colorati di Kia l’avrebbero sicuramente mandata al rogo.
<<Già sveglia? Non sono nemmeno le sette>> disse Ember.
<<Veramente sono quasi le dieci>> la corresse la ragazza.
<<Le dieci??>> strillarono in stereo le due ragazze ancora in pigiama.
Nei trenta secondi successivi le due cominciarono a correre per la stanza rimproverando Kia.
<<Insomma, non potevi svegliarci?>> la rimproverò la prima.
<<Chissà quante lezioni abbiamo perso!>>.
Kia buttò indietro la testa e rise. <<Ragazze, oggi è ancora l’’ultimo giorno di vacanza!>>
Bree prese un cuscino e glielo lanciò mancandola per un soffio.

<<Salve Madame Pince, vorrei avere un libro sulla pietra di luna>> disse Fabio alla severa bibliotecaria che lo fissava severa attraverso i suoi occhialini.
<<E sentiamo, non credo che la professoressa di pozioni ti ha dato un tema sulla pietra di luna?>> disse l’anziana signora con la sua voce acuta e fastidiosa come un’unghia sulla lavagna.
<<No signora, è una mia iniziativa dato che l’anno prossimo dovrò sostenere il M.A.G.O. >> rispose educatamente Fabio con il suo sorriso da bravo ragazzo. Madame Pince lo squadrò per un attimo come se potesse trasformarsi in un rospo da un momento all’altro finché non decise di credergli guidandolo verso uno degli scaffali e dandogli di persona il volume.
Nonostante questo la vecchia signora non faceva altro che scoccare occhiate furtive all’entrata e alla scrivania dove teneva tutti i registri, poi come una pentola piena d’acqua che non ce la fa più a tenere tutta l’acqua dentro sbuffò.
<<E il tuo compare dov’è? Anche a lui serve un libro sulla pietra di luna?>>
<<No signora>> le rispose Fabio ancora con il suo sorriso malandrino dopodiché le diede le spalle e andò alla scrivania della bibliotecaria per firmare i registri.
Uscito dalla biblioteca si diresse verso le scale e riuscì a salire su una a chiocchiola che portava ai sotterranei prima che questa cambiasse di posto.
Arrivato nei sotterranei entrò nelle cucine dove gli elfi lo salutarono come ogni pomeriggio assillandolo con le loro domande su cosa volesse.
<<Un po’ di biscotti per favore>> rispose lui sorridendo mentre un elfo raggiante gliene porgeva un’enorme vassoio pieno.
L’ingresso delle cucine si aprì nuovamente e un ragazzo dai capelli blu come i suoi occhi lo salutò con un ghignò mostrandogli un volume.
<<Ciao Benny>> lo salutò allegro Fabio <<Mission Impossible è conclusa>>
Benny e Fabio erano come il giorno e la notte, le uniche cose che li univano erano il Quidditch e il rivaleggiare con Merlino per il posto di Combina-Guai-In-Capo.
Per il resto chi li vedeva, dopo il primo impatto cominciava chiedersi come avessero fatto a diventare così legati.
Benny era un Metamorfus e portava i capelli e gli occhi rispettivamente verdi o blu, vestiva sempre in maniera sobria, tanto che una persona superficiale non avrebbe mai creduto di aver di fronte a sé un “Ragazzo così incline a non rispettare le regole”, come diceva l’ultima nota presa.
Fabio era un anno più grande di lui, ma non badava molto a tenere l’apparenza di essere un bravo ragazzo, anche se la sua faccia d’angelo lo aiutava parecchio.
<<Dobbiamo organizzare entro stasera una chiusura col botto!>> disse Benny.
<<Evitando di fare morti e feriti>> gli ricordò l’altro.
<<Non ci sono mai stati morti>>
<<Perché te lo ricordo io ogni volta>> gli rispose alzando gli occhi al cielo.
<<Evita di fare il sapientone Fabio e dammi una mano, sono riuscito a prendere il libro che potrà aiutarci per il nostro piano>>. Così dicendo Benny aprì il libro sul tavolo attirando l’attenzione dell’amico e spargendo una nuvola di polvere .

<<Allora Stella, con le Merendine Marinare fanno due falci e tre zellini>>
Merlino un ragazzo del 5 anno, era nel parco, poco distante dal lago. Come ogni mattina con lui c’erano dei ragazzi, quasi tutti quindicenni visto che la sua mercanzia andava sempre a ruba.
<<James, il Torrone Sanguinolento non te lo posso regalare, sgancia i miei soldi>>
James, un Grifondoro suo coetaneo, mise i soldi nella mano tesa del ragazzo sbuffando.
<<Nessuno sconto per i clienti fedeli?>> chiese.
<<No, solo per i miei compagni di squadra>> gli rispose Merlino facendogli l’occhiolino, poi si rivolse al resto dei ragazzi. <<Basta così, se ne volete altri dovrete aspettare l’ora di pranzo>>. Molti clienti insoddisfatti se ne andarono, altri, con il loro bottino assicurato nelle tasche si avviarono soddisfatti.
Merlino aspettò un po’ prima di sospirare. In una sola mattinata aveva guadagnato quindici galeoni e aveva quasi finito la sua merce. L’incasso era più del dovuto, anche perché quelli rimasti a scuola per le vacanze natalizie probabilmente volevano guadagnare tempo per i compiti non ancora svolti o approfittavano del fatto che erano in pochi per fare un’ abbondante scorta.
Doveva cercare di contattare il suo fornitore, ma era difficile anche perché non voleva che la sua identità venisse scoperta. Sbuffò. Perché doveva rendere le cose più complicate?
S’incamminò verso il castello. Chissà se era sveglia? Appena entrato i suoi occhi azzurri videro una chioma biondo cenere che rientrava dentro. Capì di aver visto Dragon che cercava di evitarlo, e non resistette. Prese un Caccabomba che gli era rimasta nella borsa e seguì silenziosamente il ragazzo per le scale, sino alla torre di Grifondoro. Dalle scale vide Dragon entrare nella sala comune passando per il ritratto della Signora Grassa e un attimo prima che potesse richiudersi gliela lanciò con una parabola, un tiro pulito pulito. Sentì un tonfo poi uno strillo e capì di aver centrato il bersaglio. Un senso di trionfo lo invase. Non riusciva a sopportare Dragon perché lui gli aveva soffiato il posto di Cercatore nella squadra di Quidditch. Lui giocava come Cacciatore, ma ogni volta che vedeva Dragon la vecchia ferita si riapriva. Chiuse gli occhi e sorrise.
<<Credo che quella me la dovrai pagare>>.
Si voltò e vide LEI. Bè, pensò, almeno mi sono risparmiato la fatica di cercarla.

Stephany scese dall’espresso, trascinandosi dietro il suo baule. Quel giorno di gennaio c’era un vento freddo che pungeva la pelle come con piccoli aghi e le spettinava i capelli neri. Poggiò il baule e scese la gabbia di Gufo mentre Laeria scese scodinzolando senza l’aiuto di nessuno.
Come al solito gli studenti erano pochi, ancora meno quelli che erano rimasti al castello perl vacanze. Un cartello diceva: “LASCIARE QUI IL PROPRIO BAGAGLIO PROVVISTO DI TARGA DI RICONOSCIMENTO”. La ragazza controllò che sul suo vi fosse almeno un biglietto con su scritto il suo nome, poi depositò con la grazia di un elefante il suo bagaglio, certa che arrivata a scuola l’avrebbe trovato nel suo alloggio.
S’incamminò stringendo di più la sciarpa al viso, con Gufo che si lamentava nella gabbia e Laeria che la seguiva mugolando, probabilmente come lei sospirava il caminetto acceso della sala comune. Si scontrò con qualcuno e per un pelo la sua mano quasi congelata dal freddo non lasciò cadere il rapace che diede inizio ad altre sonore proteste. Alzò lo sguardo e disse un risentito <<Stai attento a dove metti i piedi!>> e vide un ragazzo dai capelli neri lunghi sino alle spalle e gli occhi azzurri, e un fisico da atleta. Era sicuramente un giocatore della squadra di Quidditch ma non ricordava il nome …
<<Scusa Stephany>>, disse imbarazzato il ragazzo, cedendole il passo. <<Ti accompagno al castello, così eviti di inciampare in qualcun altro>>
<<Io non sono inciampata>> rispose lei risentita scordandosi per un attimo la faccenda del nome.
<<Sicuro…allora, mi vuoi comunque come accompagnatore?>>
<<Va bene>> rispose lei <<mi puoi portare Gufo?>>
<<Ok, come sono andate le vacanze?>> domandò lui.
Camminarono sino all’entrata e nel frattempo Stephany cercò disperatamente di ricordarsi quel nome ma era un impresa disperata: ogni volta le sfuggiva. Nessuno si avvicinò a loro anche perché erano tutti controvento e arrivare per cena al castello sarebbe stato un miracolo, quindi per sua sfortuna nessuno disse un <<Ehi ciao Tizio Caio Sempronio, come cavolo ti chiami, come stai?>>
Arrivarono all’ingresso e già pensava di dovergli chiedere <<Mi ha fatto piacere rivederti, ma… come ti chiami?>> quando Kitty, una ragazza del sesto anno rientrata anche lei dalle vacanze li salutò. <<Ciao Stephany, ciao Andrea>>. Grazie al cielo. Qualcuno lassù l’amava.

Benny guardò Fabio, seduto dall’altra parte del tavolo che gli ammiccò per un attimo.
Erano in Sala Grande quella sera, per festeggiare la fine delle vacanze. Cosa assurda visto che una delle cose da fare l’ultimo giorno libero era pensare che quelle erano le ultime ore di libertà, prima di riprendere a sgobbare sui libri. Non avevano ancora cominciato a mangiare e aspettavano l’arrivo di Morgana, la preside, che avrebbe dato inizio al banchetto.
Un brusio, poi Morgana apparve come se si fosse nascosta dietro a una delle sedie degli insegnanti. Salutò con un sorriso sereno i suoi colleghi, poi si rivolse ai suoi studenti con lo stesso sorrise raggiante.
<<Bentornati cari studenti e tanti auguri di buon anno nuovo.>> qualcuno ricambiò dalla folla seduta che aspettava la cena. <<Spero che ognuno di voi abbia passato un bel periodo senza l’impiccio delle lezioni>> Sorrise.
<<Inoltre l’anno scolastico deve ancora finire, quindi gli studenti che quest’anno dovranno sostenere il M.A.G.O e il G.U.F.O. si rimbocchino le maniche! Ed ora lasciamo stare queste chiacchiere, la cena è servita!>>
Come al solito, la magia più bella ad Hogwarts era la cena. Non si trattava solo di vedere delle leccornie nel piatto che poco prima era vuoto: gli elfi domestici sembravano artisti quando avevano a disposizione il cibo. I piatti di frutta formavano dei mosaici, la carne arrosto era infilata in degli spiedini e infilzava un gigantesco pollo arrosto, sculture di lasagne con sugo colorato erano dei modellini di case ed edifici…
I dolci poi … erano il nonplusultra della situazione. Se la casetta della vecchia strega di Hansel e Gretel fosse esistita non avrebbe retto il confronto. D’altronde dei muffin a forma di mulino contro cosa possono competere?
Fabio si guardò attorno poi con orrore guardò il muffin della preside a forma di cappello di strega e un’espressione orripilata gli si dipinse in faccia. Benny incrociò il suo sguardo e capì.
Ti prego, pensò, non mangiarlo. Ma ormai Morgana l’aveva addentato! Il dolcetto a sorpresa non era per lei! Cosa era andato storto? Fabio non aveva il coraggio di guardare verso il tavolo degli insegnanti, Benny non riusciva a staccare lo sguardo, pietrificato dall’ansia. Poi alle sue spalle sentì un <<Pop!>> e si voltò verso il tavolo di Corvonero. Moony strillava e la sua pelle era diventata arancione come quella di una salamandra. Fabio emise un respiro strozzato. A quanto pare il dolcetto a forma di cappello non era un fuori serie.

[Bree Tanner]

Chi se non io devo commentare questa storia per prima dopo che ti ho rotto i boccini per tantissimo tempo?! Ahahah
Kia, io ti adoro *-* Adoro questa storia *-* E adoro questo forum che ti ha ispirato *-*
Mi mancava! Era la boccata d'aria fresca nella noia Ahahah Ora, rileggendo il primo capitolo penso che prima o poi io o Ember faremo qualcosa al tuo gatto, è fastidioso ahahah
Ora dopo aver parlato a vanvera, avviso, arrivate a quindici commenti che se non vi crucio (altro che Fenice, sono una Mangiamorte ahah) sono troppo curiosa di sapere come va a finire, e mancano ancora mooolti capitoli!

[Stella97]

Lettoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo *___*
altri 13 commenti, susu v.v

[Ospite]

Bellissima!^^

[Benny Wesit96]

E' il nonplusultra della fantasia!
Non ricordavo la figura di Stephany però ._.
Che figura °-°
Continua così ché arriviamo a 15 commenti!

[Moony Moon]

Quanta nostalgia.... (che ruffiana... al momento la tua ff è stampata in una cartellina accanto a me... piena di appunti e annotazioni...)

[Squall]

Complimeeenti!

[@leparty]

Ooooooooooh Kia non vedo l'ora, quest'anno ne faccio parte anche io *____*
Dai, ragazzi, scrivete, scrivete, che altrimenti mi viene un colpo...
Kia, si possono fare quintupli post? *-*
Ehi, voi, subito altri otto messaggi, su su!! Altrimenti anche io divento subito una Mangiamorte e vi metto tutti sotto maledizione Imperius... altrochè se postate, dopo...

[Benny Wesit96]

o.o
Collega! o.o
Benvenuta! '.'
Non sapevo mica che ti fossi unita al Signore Oscuro u.u

[ember.rose.violet.wolf]

Corro qua pensando di trovare i nuovi capitoli ma invece si riparte dal primo? Oddio sto per avere un infarto Kia io ormai la so a memoria sta parte a furia di rileggerla nella speranza di far passare il tempo dell'attesa!!! Non voglio essere guasta feste ma prima che arriviamo al punto in cui ci siamo lasciati e ogni volta aspettare che tutti siano svegli per i 15 commenti verdò i nuovi capitoli a Pasqua... Non odiatemi ho detto solo quello che penso perchè sono avida di questa ff e poi sto scrivendo in una tipica giornata NO quindi sono acida. Perdonatemi ma oggi non ne va una dritta e quando ho visto che era stato pubblicato qualcosa nella sezione ff mi luccicavano gli occhi ed è volata un'esclamazione dek tipo ''oh una cosa buona dopo una giornata di *****'' e arrivo e mi trovo il primo capitolo
Ovviamente l'ho letto perchè non posso farne a meno ma vi preeeeeego accelleriamo un po la tortura!

scusate ancora

[Kiaretta]

(non vale come commento)
Ember!!! Ero lì lì per mandarti l'ultimo capitolo. Ma dovrai aspettare, anche perché sei quella a cui manca solo un paragrafo
Bree: il mio micio non si tocca, può diventare vendicativo!!!

[@leparty]

Kia, dai, sii buona, fai 5/6 commenti, se mai al massimo 10, ma quindici sono davvero tanti, non ce li avevi mai chiesti... T.T E poi è ripasso!
Benny, chissà.. Posso diventare davvero tanto cattiva!
Ecco, a proposito di cattiva... Kia, se non posti mi sa che mando una bella Imperius anche a te..

[icon]

fenomenale Kia, davvero bravissima! XD non vedo l'ora di laggere il seguito, dove ci sarò anche io!!! XD

P.S.

Merlino... ho dovuto eliminare il tuo post... è totalmente inutile e fuori luogo: punto 10 del regolamento del forum!

[ember.rose.violet.wolf]

No Kia certo non voglio essere più avanti degli altri, cerco solo di far diminuire l'attesa a tutti

[Kiaretta]

fenomenale Kia, davvero bravissima! XD non vedo l'ora di laggere il seguito, dove ci sarò anche io!!! XD

P.S.

Merlino... ho dovuto eliminare il tuo post... è totalmente inutile e fuori luogo: punto 10 del regolamento del forum!

Ehm... icon, questa èla vecchia Fanfiction su giratempo web, sto facendo una specie di ripasso, visto che me l'hanno chiesto. Quella dove ci sei anche tu è un'altra, è il seguito di questa



Capitolo secondo!! Tra dieci commenti posto di nuovo!!


Capitolo secondo - Cosa sei disposto a fare per la gloria?

<<Su Moony, non essere arrabbiata, entro 24 dovrebbero sparire le ultime scaglie verdi, a cosa serve essere arrabbiati?>>
Benny e Fabio erano passati dalla prefetto di Corvonero portandole un grosso mazzo di peonie, cercando di ottenere il suo perdono, ottenendo solo parecchie occhiatacce da parte della ragazza. Alla fine Squall, il suo ragazzo, li aveva consigliato di andarsene, sostenuto da Madama Chips. Erano le nove quando uscirono dall’infermeria ma non si diressero al primo piano, nella sala comune dei Tassorosso. Praticarono su se stessi un incantesimo di Disillusione e cominciarono a salire le scale verso la Torre Sud. Attraversarono un corridoio pieno di quadri, mentre i personaggi al loro interno dormivano o chiacchieravano con il sonno che si insinuava nelle loro parole. Spostarono un arazzo che ritraeva Helena Corvonero scoprendo una porta alta tre metri battuta in ferro. Non c’era nessuna serratura, ma quando Benny tirò fuori dalla tasca una pietra verde e la poggiò dove avrebbe dovuto esserci la serratura, il ferro inglobò a metà la pietra, lasciandone metà fuori. Fabio sussurrò <<Agua infuocada>> e la porta si sbloccò. Con un’ultima occhiata al corridoio entrarono nella stanza segreta, mentre la porta scomparve alle loro spalle.

<<Harman! Tanner! Volete stare attente?>>
Era la seconda lezione della giornata e Morgana, la preside, teneva una lezione sull’incantesimo Tacitante.
<<Insomma, volete esercitarvi con i vostri animali?>> Kia guardò la cornacchia che avrebbe dovuto zittire che la guardava come una gallina.
<<Tacitus!>> esclamò, ma quella continuò a gracchiare beffarda. Morgana sospirò. <<Continuate a esercitarvi>> disse dirigendo la sua attenzione a Dragon, che stava zittendo per la terza volta di fila la sua rana. Kia aspettò che la preside non le guardasse più, poi zittì le cornacchie assegnate loro per la lezione mentre Bree tirava fuori da sotto il banco la lista dei possibili candidati alla squadra di Quidditch di Corvonero.
Ember si affacciò alle loro spalle per commentare con loro la rosa dei nomi.
<<Non vorrai far entrare Davis? È uno sfigato! Non riesce a rimanere in sella alla scopa per più di tre secondi!>> bisbigliò.
<<C’è anche Rotterdam che non sarebbe male come portiere>> suggerì Kia.
<<Dipende tutto da quello che faranno alle selezioni, non mi interessano le raccomandazioni>>, rispose Bree.
<Capitano, oh mio capitano…>>scherzò Kia. <<Ci rimettiamo al tuo giudizio>>
Ember fece una smorfia. Quando Harman faceva così non la sopportava proprio! Ma erano anche le sue compagne di squadra ed era della sua squadra che si stava parlando, così decise di cacciare i commenti maligni in un angolo remoto della sua mente.
<<Dobbiamo farcela quest’anno, non voglio subire una delusione come quella dell’anno scorso. >>E così dicendo il suo sguardo per un attimo volò su Stella, il capitano della squadra di Grifondoro.

La Coppa di Quidditch era molto ambita quell’anno, infatti Morgana aveva accettato, dopo lunghe trattative, di iscrivere la squadra vincitrice al Torneo Internazionale tra le varie squadre. Corvonero e Grifondoro erano i favoriti, ma le altre due, Tassorosso e Serpeverde, non erano da meno.
Nei corridoi i vari giocatori erano bersagliati dagli studenti della altre case, tra i più perseguitati c’era Andrea, il portiere di Tassorosso, che si vendicò facendo scioperare il suo topo, che non passò più i bigliettini durante le verifiche.
C’era anche chi non reggeva tanto bene le frecciatina velenose, ad esempio Maddy Weasley dovette andare nel parco a prendere una boccata d’aria fresca, era così nervosa che Madama Chips le dovette somministrare una doppia tazza di Bevanda della Pace.
Le squadre litigavano per prenotare il campo per le selezioni, visto che il torneo era iniziato in ritardo e molte squadre erano sprovviste di giocatori.
Lunedì Grifondoro tenne le selezioni per trovare il portiere e il secondo Battitore, trovando rispettivamente Blaise Connor, che aveva parato nove reti su dieci, e Dash Beckett.
Martedì toccò a Tassorosso, che trovò i quattro giocatori mancanti: I due Cacciatori erano i gemelli Arthur e Jeremy Swan, il Cercatore era Damien Montgomery, un ragazzo del sesto anno che aveva trovato il Boccino dopo due minuti e l’aveva acchiappato subito; infine il secondo Battitore, una ragazza, Jessica Joy, che aveva fatto cadere dalla scopa lo stesso Benny.
Mercoledì era il turno delle Corvette. Bree disperava di trovare degli ottimi giocatori, forse condizionata dagli ottimi acquisti delle due squadre avversarie. Fu la prima a ricredersi: il portiere David Johnson era una freccia umana, I due Battitori, i gemelli Dallas e Cole Bennet due Bolidi in forma umana. Il terzo Cacciatore invece era una ragazza, Abby Parker, dalle discrete qualità.
Negli spogliatoi le tre esultarono, questa volta Ember non si contenne: la loro squadra, allenata a dovere avrebbe fatto faville!
Serpeverde non ebbe bisogno delle selezioni: c’erano già i giocatori che erano rispettivamente: Damon Stevens, Benjamin Matthews e Caroline Honey erano i cacciatori, Squall il portiere, i battitori Jack Tarner e Elizabeth McCollough. Il capitano e ( ovviamente avrete già capito chi è) era Laine.
Giovedì Grifondoro riuscì a prenotare il campo e Mary, non avendo nulla da fare, andò a vedere l’allenamento.
<<Avanti ragazzi, da voi mi aspetto il meglio, non per niente siete la mia squadra!>> Strillava Stella.
Avevano provato un sacco di combinazioni e tattiche, visto che la loro prima partita era contro Serpeverde e Stella aveva letteralmente torturato Blaise, con l’aiuto di Merlino, James e Maddy, cercando di farle parare anche i tiri più difficili.
<<Stella piantala!>>, strillò Dragon. <<Dalle un attimo di pausa!>>
Stella gli lanciò un occhiata assassina prima di scusarsi con Blaise. <<Non ti preoccupare>>, le rispose questa, <<Anch’io voglio vincere!>>
<<Forza, riprendiamo! Dash, dammi una una mano, adesso io libero il Boccino e mentre Dragon cerca di prenderlo noi gli spediamo addosso i bolidi, cercando di ostacolarlo. Dovrebbe esserti utile contro i Serpeverde, visto che quando siamo in vantaggio non fanno altro che cercare di buttarci giù dalla scopa.>>
<<Questa volta non ci riusciranno>> disse James facendo l’occhiolino a Dragon che rispose facendo un sorriso, per un attimo, solo un attimo, perché si concentrò sul Boccino che Stella si accingeva a liberare. Via!!! La piccola sfera d’oro, probabilmente irritata dalla lunga prigionia, schizzò lontano, verso l’alto. Dragon, già in sella alla sua scopa, la seguì nella sua scia.
Whosh! Un bolide indirizzatogli da Dash gli sfiorò l’orecchio, lasciandolo bollente. Sferzò di colpo e perse di vista il Boccino. Whosh! Un altro Bolide da parte di Stella gli passò molto vicino. Si avvicinò alle porte avversarie e cominciò a perlustrare il campo con lo sguardo. Dov’era finita quella maledetta pallina? Cominciò a muoversi in circolo, evitando di rimanere fermo, facile bersaglio per i Battitori.
Per un attimo pensò di averlo visto, poi si ricredette quando capì che era l’orologio da polso di James. Guardò bene in faccia l’amico: aveva un’espressione tra il divertito e il preoccupato e gli indicava un punto alle sue spalle. Dragon si voltò, aspettandosi un Bolide in faccia quando vide che quello sfrontato d’un Boccino non faceva altro che girare attorno alla sua scopa. Ecco perché non riusciva a vederlo! Forse accortosi della copertura saltata, o forse la pallina volante si era stufata di svolazzare dietro al ragazzo senza che questo lo notasse, fatto sta che cominciò a sfrecciare verso il lato opposto del campo. Dash lo rincorse, nell’evidente tentativo di metterlo in difficoltà. Dragon decise di giocare il tutto per tutto: fece una Finta Wrosky fenomenale da un’altezza di dieci metri. Cinque metri … guardò su e vide che il Boccino stava svolazzando proprio sopra di loro … Due metri … Si alzò bruscamente in volo, rischiando di cadere dalla scopa mentre un tonfo alle sue spalle gli diceva che Dash non era stato abbastanza svelto. Chiuse le dita attorno al metallo freddo.
Guardò in basso e per un attimo non gli sfuggì un’imprecazione di quelle grosse: Dash non era caduto! Macché! Era soltanto caduto malamente, impolverandosi tutto. Ma era senza nemmeno un graffio.
Mary decise che ne aveva abbastanza di quell’allenamento, si alzò e tornò al castello ma si scontrò con Stephany sulla porta.
<<Oh scusa!>> esclamò quest’ultima mentre un centinaio di volantini le sfuggivano di mano e atterravano dappertutto.
<<No, scusami tu>>, rispose Mary chinandosi e raccogliendo i fogli. Si incuriosì e lesse cosa c’era scritto.

Ami cantare ma lo fai solo sotto la doccia?*
Sai suonare ma hai paura di mostrare il tuo talento?
Io sto cercando qualcuno per formare un gruppo canoro, sei interessata/o?
Se sì, contatta Stephany, Sala Comune di Corvonero.

*Esclusi gli idioti e i disinteressati.

<<Un gruppo canoro? Tipo una band?>> Chiese Mary sconcertata. Non ne aveva mai sentito parlare prima!
<<Ehm, sì…sei interessata?>> chiese Stephany.
<<Certo che sì! C’è qualcun altro interessato?>>
<<Veramente non lo so, stavo giusto lasciando in giro dei volantini. Ne vuoi mettere uno nella tua sala comune?>> disse facendo un cenno verso lo stemma di Grifondoro ricamato sul petto di Mary.
<<D’accordo! Vedrai che troveremo qualcuno!>>

Quel venerdì mattina i ragazzi erano in uno stato di coma profondo, nessuno di loro aveva lo sguardo attento, né gli occhi completamente aperti.
<<Che ore sono?>> chiese Kitty a Fairy. Questa guardò l’orologio. <<Le otto e mezzo, ora della posta>>
Uno verso proveniente dal soffitto le diede la conferma che stavano arrivando i gufi. In meno di trenta secondi circa un centinaio di gufi, come uno stormo scesero tutti insieme verso i tavoli, ognuno con una o diverse lettere legate alla zampa.
Al tavolo di Corvonero Kia e Ember avevano appena smesso di punzecchiarsi momentaneamente, giusto il tempo di dare un’occhiata alle lettere ricevute.
Kia e Ember, come avrete già notato, non andavano d’accordo ma avevano un’amica in comune, Bree, che tentava in ogni modo di farle diventare amiche, con scarsi successi.
<<Che carine!>> esclamò Kia guardando con affetto una foto di Maya e Lunik che avevano appena fatto saltare in aria il capanno degli attrezzi.
<<Sei completamente fuori di testa! Cosa c’è di carino nel far saltare in aria qualcosa?>> chiese Ember inorridita.
<<Durante l’estate mio padre ce lo fa mettere in ordine, non hai idea di cosa c’era lì dentro>> disse la ragazza con molta non-chalance, prendendo un altro biglietto. Improvvisamente impallidì, si alzò e senza salutare se ne andò.
<<Ehi, Kia!>> la chiamò Bree, senza successo.
<<Ma che cosa le è preso?>> chiese Stephany che le era seduta affianco.
Ember alzò le spalle. <<Una delle tante stranezze della Harman>>
Ma Kia non era l’unica che si era alzata improvvisamente, altri ragazzi preoccupati o spaventati si erano alzati e cercavano di parlare con gli insegnanti o i prefetti delle varie Case.
<<Ma che succede?>> chiese Bree preoccupata.
<<Ehi!>> Squall si era diretto verso Moony al tavolo di Corvonero, chiamandola a gran voce. <<Che succede?>> chiese lei preoccupata.
<<Hai ricevuto un biglietto anonimo stamattina?>> chiese lui.
<<Ehi, nemmeno si saluta? Mi accontento anche di un “ciao, che bella giornata”>>
<<Ok, ciao Moony, bella giornata? Hai ricevuto posta anonima e inquietante stamattina?>>
<<No, perché?>> chiese sbalordita il prefetto di Corvonero.
<<Parecchi studenti hanno ricevuto minacce da anonimi>> disse Squall in tono serio.
<<Naaa, è impossibile, chi farebbe una cosa del genere?>> chiese Akira, una ragazza dai lineamenti giapponesi, accennando un sorriso che si spense davanti all’espressione seria del ragazzo.
<<Chi è stato minacciato?>> chiese Ember.
<<Alora, Kitty Whitlock e Benny di Tassorosso, Barby e Laine di Serpeverde e Merlino di Gifondoro. Ma sono solo alcuni. Sicuri che nessuna di voi ha ricevuto qualche minaccia?>>
<<Forse non l’abbiamo ancora vista>>, disse Akira guardando con apprensione le lettere non ancora aperte sul tavolo, come se da un momento all’altro potessero cacciare fuori le zanne.
<<Apriamole, voglio sapere se qualche idiota rincitrullito mi vuole morta!>> esclamò Stephany arrabbiata.
Ember si voltò in cerca di Laine, non fece fatica a trovarlo: era l’unico a non essere spaventato dalle minacce di morte. Guardando la sua espressione seria vedeva solo preoccupazione, ma nemmeno una traccia di terrore. Il ragazzo alzò lo sguardo e incontrò il suo e il suo stomaco fece un triplo salto mortale. Per un attimo rimase lì a fissarlo negli occhi poi si girò a cercare tra la posta eventuali lettere minatorie.
Alla fine dei controlli non trovarono altre lettere minatorie, ma videro George Davies accasciarsi sulla sedia e perdere i sensi. Probabilmente anche lui aveva ricevuto una lettera anonima.
Morgana, che sino ad allora aveva visto le lettere di una folla terrorizzata si arrabbiò per la prima volta da quando era diventata preside. Puntò la bacchetta versò la sua gola e pronunciò <<Sonorus!>> e la sua voce si sentì in tutta la Sala Grande.
<<Tutti gli studenti che hanno ricevuto minacce sono pregati di dirlo ai Prefetti delle rispettive Case o agli insegnanti e dare il proprio nome e la lettera minatoria. Vi assicuriamo che non succederà niente, qui siete al sicuro. Nel frattempo le lezioni di questa mattina sono sospese.>> e così dicendo fece un cenno all’insegnante di Difesa Contro Le Arti Oscure e a Gazza che l’affiancarono e l’accompagnarono fuori dalla Sala.
<<Se parla con Gazza e la prof di Difesa la situazione deve essere proprio grave>> bisbigliò Benny a Fabio.
Questi non gli rispose scherzoso come al solito ma continuò a guardare le sue mani.
<<Andiamo, non è la fine del mondo, siamo in troppi ad essere stati minacciati, a parte uno psicopatico come quelli dei film horror Babbani, chi vorrebbe uccidere tanti adolescenti?>>
<<Sono io che sono stato minacciato!>> sbottò Fabio arrabbiato <<Facile per te dire queste cose, in ogni caso non stai rischiando proprio niente!>>
Benny rimase di stucco davanti alle parole dell’amico, ma non si scompose.
<<Rischio… di perdere il mio migliore amico>> disse calmo il metamorfus, <<non è uno scherzo nemmeno per me>>. Detto questo gli diede un pugno sulla schiena all’altezza delle reni, scherzoso.
<<E comunque, chiunque sia, questo anonimo, dovrà uccidere anche me, gli amici servono anche a farsi ammazzare assieme a te, no?>>

<<Scan-da-lo-so>>
Quella mattina Pervinca ripeteva quelle parole ogni volta che cominciava una discussione, l’argomento era sempre lo stesso: Perché qualcuno ce l’ha con gli studenti? Chi è? Siamo al sicuro?
<<Ho raccolto abbastanza informazioni questa mattina>> annunciò orgogliosa a Ember. <<Possiamo riempire almeno dieci pagine sulle teorie che circolano a scuola>>
<<Basta che non siamo articoli che mettano in cattiva luce i nostri compagni. Non voglio scatenare il caos né che qualcuno decida di ammazzare noi per quello che abbiamo scritto>>
<<Va bene, comunque, questa è la lista di alcuni ragazzi che sono stati minacciati>> disse Pervinca dandole un foglietto su cui erano scritti dei nomi. <<Io andrò a fare una chiacchierata con quelli che sono scritti sulla mia lista>> disse sventolandosi.
Primo nome: Benny Wesit.

Morgana aveva radunato molti prefetti e caposcuola nel suo ufficio, ma in generale tutti i ragazzi degli ultimi due anni. C’erano Moony, Squall, Barby, Dragon, Laine...
<<Bene ragazzi, vi ho riunito qui per parlare dei recenti avvenimenti>> cominciò tesa la preside, <<non sappiamo chi ha mandato le lettere quindi dovrete intercettare la posta, e tenere le orecchie aperte. Possibilmente sturate>>
<<Stia tranquilla presi,>> disse Barby con un ghigno più o meno malefico, <<Sarà un piacere personale spedire all’inferno quel…>>
<<Si, sappiamo le varie definizioni>> la interrupe Laine scocciato.

Laine quella notte dopo la riunione in Presidenza aveva dormito malissimo. Non faceva altro che rigirarsi nel letto, pensando a che faccia mostrare agli altri il giorno dopo. Già quel giorno gli avevano chiesto almeno un centinaio di volte se stava bene, a tutti aveva risposto di si con un ghigno beffardo. Ora non lo sapeva più. Era in pericolo? Una fitta allo stomaco simile alla paura lo immobilizzò. Tutti lo guardavano con compassione o come se fosse un cadavere ambulante. Anche Ember quella mattina, quando lo aveva guardato doveva aver provato pena per lui, cosa che proprio non sopportava. Un’altra fitta alla bocca dello stomaco gli disse che stavolta non aveva paura. Stavolta era altro.
La mattina dopo si svegliò con la luna storta, scese a colazione un’ora prima e con gli altri ragazzi incaricati dalla preside lesse la posta degli altri studenti. Perlopiù erano lettere di genitori preoccupati o di amici che inviavano talismani contro il malocchio. Stava già per mollare tutto quando una lettera indirizzata a Ember finì tra le sue mani. Finalmente si sentì in imbarazzo per quello che stava facendo. Non era giusto spiare qualcosa di personale come una lettera. Ember non era stata minacciata quindi poteva fare a meno di aprire quella busta, ma se non l’avesse fatto lui l’avrebbe fatto qualcun altro. Arrossì dalla radice dei capelli sino alla punta dei piedi mentre apriva la lettera, ma l’imbarazzo sparì quando cominciò a leggere.

Testamento di Kia Hellewise Harman

Cara Ember, non so se definirti “cara” per te sia un insulto, visto che non passa giorno senza una frecciatina velenosa. Solo che rischio di andare all’altro mondo e almeno questo penso di dovertelo, visto che un paio di insulti te li avrei potuti risparmiare. Nel nostro dormitorio, nascosto sotto una mattonella (è quella sotto il mio comodino, non ti puoi sbagliare, è l’unica che si può togliere), c’è un diario, ma è praticamente un manuale di sopravvivenza con i ragazzi. Dato che pensavo di lasciarlo alle gemelle, vedi di darglielo una volta che ti sei messa con Laine, intesi?
Ci sono altre lettere, indirizzate ad altri. Perfavore, non le cercare.

PS: datti una mossa! Si vede lontano un miglio che vi piacete, dopo quello che è successo a Natale!!! Fai tu il primo passo, perché ho l’impressione che non sarà lui a farlo.

Laine si sentì arrossire di nuovo. Era una delle solite cavolate della Harman o diceva sul serio?
<<Ehi Laine!>> esclamò Barby, riportandolo alla realtà. <<Muoviti o faremo tardi perla colazione!>>
Il ragazzo sigillò la lettera con la magia e seguì la compagna e, ad ogni passo, si sentiva sempre più leggero.

Benny quella mattina si era svegliato molto presto, come al solito. Aveva deciso di fare una passeggiata
Ma era rimasto un po’ irrequieto. Si era trovato a vagare senza meta sinché non si era fermato nel parco, sdendosi sul prato a guardare la piovra che faceva meditazione.
Sentì dei passi dietro di lui poi qualcuno lo salutò.
<<Ciao Benny>> disse Ember. Il ragazzo la guardò come se fosse stata un fantasma e la Corvonero non pote fare a meno di sogghignare tra se.
<<Posso sedermi?>> continuò.
Benny la guardò sospettoso poi bofonchiò. Il parco non è mica mio>> le tirò un’occhiataccia, poi chiese: <<Che sei venuta a fare?>>
<<Parlarti>> prima che Benny la guardasse con gli occhi fuori dalle orbite continuò. <<Ho saputo che hai ricevuto una delle lettere minatorie. Non dire che non te l’avevo detto che qualcuno si sarebbe arrabbiato per quello che fai>>
<<I tuoi informatori non sono poi così informati, non sono io che sono stato minacciato>> rispose seccato il Tassorosso.
<<Scusa?>> chiese lei perplessa.
<<Non sono stato minacciato io>> ripeté stancamente lui.
<<Non è possibile,mi stai mentendo. Se pensi che sia venuta a gongolarmi perché ti vogliono morto allora…>>
<<Io. Non. Sto. Scherzando.>>
<<Si, certo, come no.>>
<<È Fabio che ha ricevuto la lettera>>
Seccato Benny si alzò e si diresse verso il castello lasciando Ember scioccata, non aveva certo intenzione di condividere con lei il suo sconforto. D’altronde, non era sicuro che nemmeno lei lo volesse, non per niente si odiavano.
Ember decise di tornare al castello qualche minuto più tardi, quando Benny era già entrato. Ora le persone minacciate a cui teneva erano due. Camminò come una specie di sonnambula quando si scontrò con qualcuno.
<<Ehi, stai attenta!>> disse una voce irritata. La ragazza guardò con chi si era scontrata e vide Laine. Si ritrovarono entrambi rossi come peperoni.
<<Ehm, ciao…>> disse lei.
<<No, scusa tu… ero io che non ero attento>>
Una ragazza chiamò il Serpeverde. <<Ehi Laine!>>
<<Scusa devo andare… io…>> Insomma, voleva dare ragione alla Harman?
<<Senti, so che non è un bel momento ma… ti va di venire … con me a … a Hogsmeade il prossimo finesettimana?>>
Ember non credeva alle sue orecchie. <<Si certo che si!>> e gli saltò al collo.
<<Ehi Laine!>>. Il ragazzo sbatte le palpebre e si rese conto di essersi messo a viaggiare a una velocità supersonica con la fantasia.
<<No, niente … io…>>
<<Tu?>> lo incoraggiò lei.
<<Niente… ci vediamo a lezione>>

[ember.rose.violet.wolf]

ahhhh il testamento... beh mi ripeto... lo so a memoria
Ora gente rapidi con i 10 commenti!

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eccezionale!!! complimenti kia, un mix fantastico di azione, amore e mistero... bravissima!!!

[Bree Tanner]

La mia cara squadra di Quidditch! Ahahah bellissima! E il tuo testamento e le lettere! Ogni volta è sempre bello rileggerli! ahahah
Rinnovo i complimenti, e voi datevi una mossa che ne mancano 7!!

[Kiaretta]

(non vale come commento)
Come si dice? ah, si
MENAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

[ember.rose.violet.wolf]

e qui ribadisco poi che sei tu Kia a leggere nel pensiero a me!!!!!!!!!!!!!

[@leparty]

Ehi, sù, posta fannullona! xD
Non vedo l'ora di rileggere il seguito, ma ancora meno vedo l'ora che arrivino i nuovi, quindi... postate!!! =P

[Benny Wesit96]

Susu, aspettiamo con fervore!

[Ginny Potter]

brava bella non vedo l'ora di sapere quando inserirai me

[Kiaretta]

-3 cosa devo fare per farvi commentare? Cruciarvi? (scherzo XD) (ma anche no ù.ù)

[maicr]

complimenti!! davvero bellissimo!

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