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Settimo anno a Hogwarts

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Messaggio Da GinevraLovegood Sab Apr 05, 2014 11:47 pm

Ron si svegliò, stordito e confuso. Si mise a sedere a fatica, nella completa oscurità. Non sapeva dove fosse: di certo, non più nella stanza delle necessità. Sentì la voce di Harry, ma riuscì a rispondere solo con un lamento roco. Piano piano i suoi occhi cominciarono ad abituarsi al buio, e si guardò intorno: alla sua destra vedeva la sagoma scura di Ginny, ancora sdraiata; poco più in là scorse la lunga chioma bionda di Luna, e davanti a sé Harry. Il cuore gli sprofondò nel petto."He-Hermione?" Si alzò di colpo, barcollante, e cominciò a camminare per la stanza, come un folle, setacciando ogni minimo angolo e chiamando il nome di Hermione.
"Ron... è davvero terribile, Hermione non..."
"Non mi interessa!!" ruggì Ron. Non gli importava di quello che dicevano gli altri, Hermione era lì con loro, in quella specie di prigione. Era questione di qualche secondo e l'avrebbe trovata. Magari era svenuta e non sentiva. Ma doveva essere lì, e insieme avrebbero escogitato un piano, e sarebbero fuggiti, in qualche modo. Non gli importava come. Voleva solo trovarla, non sapeva come avrebbe potuto farcela senza di lei.
All'improvviso sentirono un urlo straziante di una voce femminile, familiare, provenire da una stanza sopra a quel sotterraneo in cui erano rinchiusi prigionieri.
In quel momento, Ron perse il contegno e il senno che gli erano rimasti e si lanciò contro le grate della porta chiusa a chiave. "HERMIONE! HERMIONE!!" Urlava e piangeva. Non sapeva come fare, non aveva neppure la bacchetta con sé. "Harry... Hermione è... dobbiamo fare qualcosa" disse prendendosi il viso tra le mani. Si voltò a guardare gli altri, anche loro scossi e con le lacrime agli occhi.
Perchè lei, perchè Hermione? Perchè non lui?! Ora era lì, impotente, senza poter far nulla per aiutarla.
Luna tentò di calmarlo.
"Ron... vedi, non c'è modo di uscire..."
"Tu non capisci, okay?! Voi non capite!! Io ho bisogno di lei! Hermione è là sopra, da sola, e...e..." si aggrappò a una sbarra per non cadere "E noi dobbiamo salvarla".
Questa volta fu Ginny a parlare: "Sì, dobbiamo riuscire ad uscire di qui..."
"...Ma come?"
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Messaggio Da NightMagic191 Dom Apr 06, 2014 2:36 pm

Harry guardò impotente i suoi amici: questa volta erano davvero in trappola. 
"Sentite, posso fare solo una cosa... " disse piano. Sapeva che gli avrebbe fatto male, ma non gli importata: avevano preso Hermione, la stavano torturando... e quelle grida ancora risuonavano nelle sue orecchie, ferendolo a morte. "Lo lascerò entrare. E' il solo modo per scoprire cos'hanno in mente."
Scorse lo sguardo alla ricerca della loro approvazione, ma nella penombra riuscì a distinguere solo espressioni tese e sconvolte: era ovvio che non avrebbero voluto lasciargli fare una cosa simile, ma Hermione era in pericolo... dovevano scegliere tra due dei loro amici.
Harry si accostò ad una parete, prese un profondo respiro e chiuse gli occhi.
Un'improvvisa ondata di gelo riempì la sua mente, spazzando via tutto ciò che lo circondava come una tempesta. Il respiro si fece rapido ed irregolare, mentre flash visivi di un ambiente sconosciuto si sovrapponevano alla segreta in cui erano rinchiusi, fino a prenderne lentamente il posto...
"Molto bene, Bellatrix. Sono certo che questa giovane ragazza avrà molto da dirci. Non fatele del male fino al mio arrivo, mi occuperò io di lei. E allora, sapremo quale piano ci ha lasciato in eredità il vecchio Silente." Voldemort parlò con la sua solita voce fredda e tagliente, guardando fisso un grosso camino acceso. Tra le verdi fiamme danzanti ardeva il volto di Bellatrix Lestrange, chiaramente delusa per non aver potuto sbarazzarsi con le sue mani di Hermione, ma piuttosto emozionata per la prossima venuta del suo padrone. 
'E' viva, è viva' si ripeteva Harry, mentre gli sembrava che la testa stesse per esplodere da un momento all'altro. Con uno sforzo immane, interruppe il contatto e precipitò di nuovo nella segreta, ritrovandosi a terra, ansimante e madido di sudore. 
"E' viva, Ron." ripetè. Sentì i suoi amici stretti intorno a lui tirare un sospiro di sollievo. "Sta bene. Voldemort ha detto a Bellatrix di non ucciderla... fino al suo arrivo. Abbiamo ancora tempo, dobbiamo solo pensare a qualcosa."
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Messaggio Da Hermione Jane Granger Dom Apr 06, 2014 8:11 pm

"Bene, bene, cosa ne faccio adesso di te?" Bellatrix sogghignava, mentre Hermione era a terra, inerte e tremante, percorsa da brividi di paura e sgomento.
"Il mio Signore mi ha detto di non ucciderti... ma io non farò questo, no... Ci sono un sacco di cose molto più divertenti che possiamo fare insieme!".
Gli occhi della Mangiamorte brillavano di folle gioia mentre girava intorno alla ragazza prigioniera, che aveva le lacrime agli occhi, refusi di un pianto che non era riuscita a trattenere malgrado ci avesse provato con tutte le sue forze. Ormai Bellatrix la stava torturando da più di un'ora, e lei si sentiva completamente svuotata e priva di forze, col corpo indolenzito, messo a dura prova da tutto quel dolore.
"Ho bisogno di sapere una cosa da te, ragazzina..." disse piano la sua carceriera, con quel suo tono inquietante da bambina. Poi, di colpo si mise a ruggire: "Dov'è la spada di Grifondoro? Dove l'avete nascosta? Maledetti mocciosi, credete davvero di poter intralciare i piani del Signore Oscuro?". Hermione balbettò: "L-la spada di Grifondoro?" "Non fingere di non sapere di cosa stia parlando!" urlò Bellatrix. "Siamo venuti a prendere il diadema, ma non abbiamo trovato la spada! DIMMI DOV'E'!" "Io... io n-non lo so... la prego..." "CRUCIO!". Hermione si contorse per terra, colpita dalla seconda maledizione senza perdono. Sentiva il dolore attraversarla come se qualcuno le avesse dato cento, mille pugnalate su tutto il corpo, o come se fosse stata immersa in una vasca d'acqua gelata: infiniti aghi la pungevano, dilaniandole il corpo; qualcuno le frustava lo stomaco, facendolo contrarre in crampi che le rendevano difficile anche solo respirare.
"Dov'è la spada? Ci serve!" urlò di nuovo la Mangiamorte, in un impeto di rabbia. "E' fondamentale per i piani del Signore Oscuro!".
Hermione in quel momento, malgrado avesse la mente e il corpo dilaniati dal dolore, ebbe un lampo di consapevolezza: la spada di Grifondoro era in qualche modo importante anche per loro, se lo era così tanto per Voldemort. Perché Bellatrix sembrava tanto agitata al pensiero che ce l'avessero loro? Cosa poteva fare esattamente quella spada? E la risposta le arrivò quasi subito: distruggere gli Horcrux. La spada poteva annientarli! Ma dove fosse, restava un mistero.
Hermione sperava di restare viva per il tempo necessario di comunicare a Harry la sua nuova scoperta. Provò a rimettersi in piedi, ma Bellatrix si slanciò in avanti e la spinse di nuovo per terra, poi le sputò addosso, beffarda. "Non sei altro che una lurida sanguesporco. Ti credi così brillante, vero? Non sei niente, niente. Credi di fare la nobile salvando sempre il collo ai tuoi amichetti? Tu e quelli come te siete la feccia della società magica! Non dovresti nemmeno possedere una bacchetta, né frequentare le lezioni a Hogwarts... piccola sudicia mocciosa". Una scarpa nera col tacco fece capolino da sotto la veste nera e andò a pestare con forza la mano di Hermione. La ragazza serrò forte le labbra per non urlare, ma non poteva impedire alle lacrime di scenderle copiosamente lungo il volto. In quel momento, si sentiva davvero annientata, come se la sua impossibilità a reagire fosse dettata dallo stato del suo sangue. Per un attimo si chiese se una persona come lei, con il sangue sporco, potesse essere degna di avere per amico un mago come Harry, e addirittura di stare insieme a un Purosangue come Ron. Tutte le sue certezze vennero spazzate via in un soffio e la ragazza cominciò a tremare. Aveva voglia di gridare, ma non voleva e non poteva dare questa soddisfazione alla sua aguzzina.
Bellatrix si chinò su di lei, sorridendo perversa, con la furia che scorreva calda nelle sue vene nobili e pure. "Non ti scorderai presto di questo incontro... farò qualcosa che lo renderà assolutamente indimenticabile". Con un incantesimo, immobilizzò la ragazza a terra, poi prese il suo pugnale e saltellò verso di lei, felice e completamente folle. Si chinò su Hermione, che la fissava terrorizzata, e cominciò a scriverle qualcosa sul braccio. "Sanguesporco", scrisse, e la scritta prese a sanguinare abbondantemente. Bellatrix rise sguaiatamente e, per buona misura, pensò di torturarla ancora per un po', colpendola con dei "crucio" lanciati con cattiveria altre tre o quattro volte. Infine, quando Hermione cadde a terra, svenuta e distrutta, con il braccio marchiato e sanguinante e gli occhi ancora pieni di lacrime, si ritenne soddisfatta e uscì dalla stanza, chiudendo dentro la Grifondoro.


Ultima modifica di Hermione Jane Granger il Lun Apr 07, 2014 1:46 am - modificato 1 volta.
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Messaggio Da sakumoyo Dom Apr 06, 2014 9:45 pm

Qualcuno li aveva agredditi, che cosa è successo? chi era?...Erano queste le domande che non solo Ginny si stava ponendo...Lei era distesa a terra priva di sensi....incosciente di quello che era successo...Ma qualcosa la fece svegliare, una voce che conosceva sicuramente...era la voce della sua migliore amica Hermione che chiedeva aiuto..Aiuto...sentì solo per tre volte di seguito...Ginny cercò di alzarsi e riuscì a malapena a sedersi.. erano in un luogo buio...aveva paura... guardò gli altri e vide la sua amica Luna sdraiata vicino a lei.."Luna!" gridò e per fortuna aprì gli occhi...sentì qualcuno gridare "Hermione!!" era Ron, quando lo guardò lo notò subito che era spaventato, arrabbiato e preoccupato...dopo un pò notò che Harry gli disse che Hermione era viva...e che dovevano uscire da quella stanza prima che arrivasse colui che non deve essere nominato...tendendo tra le braccia Luna riuscì a dire a voce alta "dobbiamo riuscire ad uscire di qui..." vide ancora che Ron era agitato, ma non sapeva cosa fare..ma ad un certo punto sentì di nuovo la voce della Grifondoro...Aiuto...pensò ancora a cosa e chi poteva essere ma ad un certo punto le sue emozioni esplosero..."Non c'è la faccio più!" Harry e Ron la guardarono ipnotizzati "Io ho paura perchè Hermione non c'è, mio fratello è agitato e siamo rinchiusi qui!! Io voglio uscire voglio che tutto questo finisca...io ho Paura.." Harry si avvicinò e la guardò..."Ginny, Hermione è viva e noi riusciremo ad uscire...abbi fiducia" poi le asciugò le lascrime..."Beh come facciamo ad uscire di qui?"chiese di nuovo Ron.
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Messaggio Da NightMagic191 Dom Apr 06, 2014 11:05 pm

a proposito, Herm... penso che ti stia divertendo come mai prima! XD ottimo lavoro, e ottimo spunto!!! Very Happy


"Dovrà pur esserci qualcosa che possiamo fare!" quasi gridò Harry, colpendo il muro col pugno in un gesto di stizza. Non si rivelò essere un'ottima idea, perché riuscì solamente a farsi un gran male. Ma niente era paragonabile a quello che stava passando Hermione: le sue grida gelavano il sangue, urla sempre più disperate e acute... anche se Voldemort aveva ordinato a Bellatrix di non ucciderla, non le aveva di certo impedito di giocare con lei... 
"Sentite: se avete un piano migliore di quello che sto per esporvi, seguiremo quello... ma per il momento non ho altre idee." Harry si avvicinò alla porta, studiandola attentamente. "Ci vogliono vivi, e questo può farci contare su una cosa: dovranno portarci da mangiare, e lo faranno da qui" disse, armeggiando con la finestrella. "Se riuscissimo a bloccarla, chiunque venga a portare i viveri dovrà aprire la porta... e allora lo attaccheremo"
"Si, ma con cosa? Con cosa possiamo bloccarla? Siamo in una prigione!" disse Ginny, allargando le braccia impotente.
"Ci inventeremo qualcosa. Non abbiamo altra scelta, e a meno che non succeda qualcosa di immediato... questo è il solo piano che abbiamo" mormorò. Una piccola luce si accese in lui: non erano più al buio, adesso potevano riprendere a lottare. Percepì il muto cenno d'assenso di Ron, e iniziò a studiare la finestrella, massaggiandosi la mano ferita.
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Messaggio Da Hermione Jane Granger Lun Apr 07, 2014 12:51 am

Ahahah Night, non ne sarei così sicura... Per descrivere il dolore provato da Hermione mi sono ispirata a un'esperienza personale, spero solo di aver reso bene l'idea... 
Grazie mille, e complimenti a te: scrivi benissimo uu 


Hermione si svegliò di soprassalto, con un urlo strozzato nella gola. Era nella totale oscurità, fatta eccezione per uno spiraglio di luce che passava sotto la porta di ferro. La ferita sul braccio le bruciava, stava ancora sanguinando molto, e anche la mano doleva, come se si fosse rotta sotto la morsa dello stivale di Bellatrix. La testa pulsava e lo scomaco era scosso da crampi; tutto il corpo era sconvolto da spasmi che facevano tremare violentemente la ragazza che, gravemente ferita, temeva per il suo destino. Non aveva nemmeno la bacchetta per provare a curarsi con qualche incantesimo. Era sola e in trappola. Se solo avesse potuto dire a Harry quello che aveva scoperto...
Harry. Il pensiero del suo migliore amico la colpí come una fitta dolorosa, e subito dopo quello di Ron. Se anche fosse rimasta viva, come avrebbe potuto rimanere accanto a loro? Come avrebbe potuto bacchettare Harry e baciare Ron e ridere con Ginny e parlare con Luna quando era solo una creatura inferiore a loro? Le parole di Bellatrix le risuonavano in testa, serpentine e velenose, come un macabro ritornello, e la scritta sul suo braccio non faceva che ripeterle una sola parola: sanguesporco. Sanguesporco. Non sarai mai altro che una lurida sanguesporco. 
Hermione si raggomitolò su se stessa, sentendo tutto il corpo tendersi per lo sforzo: ogni muscolo reagiva al dolore, ogni osso sembrava sul punto di spezzarsi. La testa della ragazza poi, stava quasi per scoppiare, affollata dai pensieri che la torturavano e dal dolore lancinante. Bellatrix non era più lì, ed era inutile tentare di imporsi un controllo: Hermione scoppiò a piangere, con le lacrime che si mescolavano al sangue di cui era ricoperta dopo la sessione di tortura; provò a chiamare aiuto, ma aveva perso totalmente la voce: le uscì solo un lamento flebile e roco. 
La ragazza provò ad alzare la testa, ma fu immediatamente scossa da potenti vertigini che la costrinsero di nuovo a terra. L'unico pensiero che ebbe in quel momento fu di cercare nel giubbotto un foglio e una penna, che teneva sempre con sè in caso di necessità, e di scrivere "La spada di Grifondoro distrugge gli Horcrux", riponendo poi il biglietto in una tasca. Sperava che se fosse morta, almeno Harry avrebbe avuto l'intelligenza di cercare qualcosa scritto da lei. Lui sapeva che lei avrebbe fatto di tutto, fino all'ultimo, per aiutarli. Ma stava bene? E Ron? Ginny, Luna? Erano tutti vivi o erano stati torturati anche loro? Hermione sperava di no, con tutto il suo cuore. Non avrebbe augurato un destino simile nemmeno alla Umbridge, per quanto la detestasse. 
Pensò un attimo al volto di Ron e al suo abbraccio caldo, e per un attimo un invisibile sole la riscaldò. Ma poi pensò che Ron meritava qualcuno di meglio, magari una Purosangue come lui, e che quindi quegli abbracci, quei baci, quei momenti insieme non ci sarebbero più stati, e l'oblio tornò ad assalirla. Era come se fosse nella stanza insieme a cento dissennatori, che succhiavano via tutti i suoi pensieri felici, lasciandole solamente disperazione. Ma era sola, e doveva lottare solamente contro se stessa, la se stessa insicura che aveva sempre cercato di reprimere. Quella che imparava i libri di testo a memoria per non deludere i professori, quella che organizzava la vita del trio per non deludere Harry e Ron, quella che cercava di essere sempre allegra per non deludere i genitori. Quella piccola Hermione che voleva soltanto essere accettata e amata. La fortuna più grande della sua vita era stata incontrare Harry e Ron, i suoi due migliori amici, il suo mondo, ma solo ora la ragazza si era resa conto di quanta differenza ci fosse tra loro. In tempi come quelli, la compagnia di una sanguesporco come lei poteva nuocere alle persone che più amava. Forse erano lì rinchiusi proprio per colpa sua. 
Dio, che mal di testa. Tutto il corpo le doleva, mentre le lacrime scendevano calde, salate, inesorabili e i singhiozzi la scuotevano piano.
Hermione sentiva che era vicina al suo limite di sopportazione fisico,  sentiva le forze abbandonarla e la mente farsi sempre più annebbiata. I suoi ultimi pensieri furono di nuovo per i suoi amici, prima di svenire di nuovo. Vi prego, aiutatemi.
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Messaggio Da NightMagic191 Lun Apr 07, 2014 12:25 pm

oh santo cielo, non pensavo potesse essere così "veritiera" la cosa!  sconvolto beh, sei stata bravissima a descrivere, anche se mi dispiace sapere che sei stata davvero "così" male!  cry2 
comunque grazie dei complimenti, sei sempre gentilissima! uu
e... forza gente, ci vuole un po' di movimento... o mando avanti io?


Da quanto tempo erano lì sotto? Non c'erano finestre, non un solo raggio di sole (o di luna?) filtrava dalle spesse mura di pietra, solo spifferi gelidi che si infilavano nei colletti e nelle maniche, mentre il ritmico gocciolio dell'umidità scandiva il passare dei minuti come un arbitrario orologio. 
Ginny e Luna erano accasciate in uno degli unici angoli asciutti della segreta, spalla a spalla, cercando di donare calore e conforto l'una all'altra. Ron setacciava ogni fessura alla ricerca di qualsiasi possibile via di fuga, o di qualcosa che potesse fare al caso loro. Harry stava spalle al muro, con gli occhi chiusi. La cicatrice continuava a pulsare piano, ma non riceveva più alcun segnale da Voldemort... 'Che si sia messo già in viaggio?' si chiese. 'Beh, per quando sarà qui vorrà sicuramente vederci... non mancherà molto prima che ci facciano uscire di qui.'
Il silenzio che li avvolgeva rendeva tutto ancora più letale: Hermione aveva smesso di gridare, segno che la sua aguzzina si era stancata di torturarla, o era arrivata al limite...
Harry scacciò via quell'orrendo pensiero, scuotendo la testa. 'La vuole viva, e tanto basta.'
"La salveremo" disse ad alta voce, più a se stesso che agli altri, e questo servì a scuotere i loro animi come un grido di battaglia. Con rinnovato vigore, tutti seguirono l'esempio di Ron e ricominciarono a cercare.
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Messaggio Da Hermione Jane Granger Lun Apr 07, 2014 12:53 pm

Tranquilla, adesso è passato Smile 
Ci mancherebbe dico solo la verità uu 
Ti conviene mandare avanti tu, secondo me XD
Ron, Ginny, Lunaa? Dove siete? 

*Hermione continua ad essere svenuta*
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Messaggio Da Merida DunBroch Lun Apr 07, 2014 8:19 pm

Luna continuava a fissare il vuoto senza parlare nè muoversi. Sentiva Ginny al suo fianco ma non riusciva ad aprire bocca. Le urla disperate di Hermione continuavano a rimbombarle nella testa...si chiedeva come si potesse arrivare a tanto. Tanto odio...tanta crudeltà... Non riusciva davvero a intravedere alcuna via d'uscita, sarebbero morti uno ad uno e Voldemort avrebbe avuto il sopravvento. Avrebbe distrutto tutto. Luna aveva le lacrime agli occhi. Era arrabbiata. Non era giusto, non lo era per loro e per tutti quelli che avrebbero subito la stessa sorte. Quante vite, quanti sogni, quante idee avrebbe spezzato? Quante cose desiderava ancora scoprire nel mondo? Avrebbe voluto inseguire Nargilli e accudire Thestral...i Thestral...di lí a poco tutti sarebbero stati in grado di vederli. Chissà se Hermione era ancora viva...il silenzio faceva male. Luna raddrizzò la testa e si alzò. "Dobbiamo raggiungere Hermione...HEY" urlò gettandosi con tutta la forza che aveva contro la porta e tempestandola di pugni. Uno schiocco sonoro la fece voltare.
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Messaggio Da NightMagic191 Lun Apr 07, 2014 11:18 pm

Harry stava passando in rassegna per l'ennesima volta lo stesso angolo umido e buio della segreta, quando un inconfondibile schiocco lo fece voltare di scatto.
In piedi, nella penombra della bassa sala di pietra, c'era un elfo domestico.
"D-Dobby? Che ci fai qui?" chiese Harry, la voce arrochita dal poco parlare.
L'elfo sobbalzò con uno squittio e si avvicinò. "Harry Potter signore! Dobby è così felice di vederla!" esclamò, con un sorriso a trentadue denti. "Dobby ha sentito che Draco Malfoy aveva un piano per mettere in pericolo Harry Potter, e così Dobby è venuto a chiamare Harry Potter, ma Dobby non lo ha trovato da nessuna parte! Così Dobby ha pensato che forse Harry Potter era nella Stanza Va-E-Vieni con i suoi amici, come faceva l'anno scorso, e Dobby è andato a controllare... e Dobby ha sentito cattivo odore di pozioni, signore, e Dobby ha avuto paura che fosse successo qualcosa di brutto a Harry Potter e i suoi amici! Così Dobby ha cercato indizi, e ha trovato questo!" gridò euforico, mostrandogli un brandello di stoffa nera. "Così Dobby è corso dalla Professoressa McGranitt e ha portato le prove, e lei ha usato un incantesimo per scoprire a chi appartenesse, così Dobby ha scoperto che era stata Bellatrix Lestrange a prendere Harry Potter e i suoi amici, e Dobby era così spaventato!" Gli occhi dell'elfo si riempirono di lacrime. "Ma Dobby ha detto: se Harry Potter è in pericolo, sarà Dobby a liberarlo! E la Professoressa McGranitt ha mandato Dobby qui, e Dobby era sicuro che l'avrebbe trovata, Harry Potter signore!" concluse, trionfante.
Harry avrebbe voluto abbracciarlo: il suo arrivo non era mai stato più tempestivo. Annotando mentalmente che avrebbe assicurato all'elfo una fornitura a vita di calzini una volta usciti di lì, riordinò le idee e cercò di studiare un piano.
"Dobby, non devono vederti. Se scoprissero che sei qui, finirebbe molto male... e per noi non ci sarebbe possibilità di fuga. Se dovesse entrare qualcuno, tu nasconditi e non fiatare... intesi?" disse serio. L'elfo spalancò gli occhioni e annuì vigorosamente, facendo sbatacchiare su e giù le larghe orecchie. "Allora, Voldemort sta venendo qui: tra qualche istante ci vorranno interrogare". Si passò una mano tra i capelli, esausto. Avrebbe voluto avere Hermione con loro, lei aveva sempre un piano...
Hermione! Ma certo, come aveva potuto non pensarci?
"Dobby, hanno preso Hermione. Non sappiamo dove sia, ma potrebbe essere in pericolo."
"Dobby può cercarla, signore. Dobby va e controlla!"
"Si, sarebbe magnifico! Ma se ti scoprissero?" rispose Harry.
Ron emerse dal buio. "Harry, dobbiamo tentare. Avremo comunque l'effetto sorpresa dalla nostra, no?"
Harry si concesse qualche secondo per riflettere. Non voleva mettere in pericolo Dobby, ma aveva paura per Hermione...
"D'accordo, allora. Dobby, aspettiamo te. Ma se trovi Hermione e ti scoprono, và via con lei."
Dobby annuì servile. "Come desidera Harry Potter, signore! Dobby va e trova la sua amica!"
E con un altro schiocco, l'elfo si Smaterializzò. 
"Bene, non ci resta che aspettare" mormorò Harry, raggiunse Ron e gli battè una mano sulla spalla. L'ombra di un sorriso illuminò il viso dell'amico per un istante: ora potevano davvero sperare.

Nel frattempo...


Dobby si Materializzò in una sala buia e angusta, dove un forte odore di muffa riempiva le narici e mozzava il respiro. Dobby eseguì un incantesimo per cercare l'amica di Harry Potter, ma Dobby non vide nessuno. Dobby si Smaterializzò di nuovo e comparve qualche decina di metri più a destra. Adesso l'aria era silenziosa, ma quando Dobby provò a camminare, sotto i piedini callosi sentì scricchiolare le piccole ossa di alcuni topi. Dobby provò di nuovo l'incantesimo, ma ancora una volta Dobby non trovò nessuno. Di nuovo Dobby scomparve, per Materializzarsi in un'altra stanza buia dal soffitto basso. Anche nel buio, Dobby riuscì a distinguere una figura ranicchiata sul pavimento di pietra, che respirava a fatica. 
"L'amica di Harry Potter signore? Dobby è qui per salvarla!" squittì Dobby più silenziosamente che riuscì, avvicinandosi.
L'amica di Harry Potter giaceva su un fianco, senza parlare. Aveva un braccio coperto di sangue fresco: l'amica di Harry Potter stava molto male. "Adesso Dobby la porta subito dai suoi amici, signorina, Dobby la salverà!" esclamò eroico. Dobby si avvicinò e le posò una mano sulla spalla. Dobby sentì l'amica di Harry Potter irrigidirsi sotto il tocco di Dobby, ma Dobby non esitò e si Smaterializzò con lei.


E ora...


Dopo quelli che erano sembrati momenti interminabili, Dobby ricomparve nella segreta. Ron scattò fulmineo verso Hermione, che giaceva sul pavimento. 
"Dobby l'ha trovata, signore! L'amica di Harry Potter è ferita, Dobby non sa cos'abbia!" disse sconsolato. Sembrava che qualcuno le avesse praticato diversi tagli sull'avambraccio, ma non si riuscì a distinguere altro.
"Dobbiamo ripulirlo prima che si infetti!" disse Ron, con aria preoccupata. Afferrò un lembo della camicia, lo strappò con vigore e usò la benda improvvisata per togliere il sangue dal braccio, sfiorando appena le ferite. Lentamente affiorarono le lettere Mezzosangue. "Maledetta, mostro, razza di..." inveì Ron sempre più forte, finchè l'eco della sua stessa voce rimbalzò sulle pareti così potente da rompergli i timpani.
"Dobbiamo chiudere le ferite, Ron! Sono troppo profonde!" lo riscosse Harry. 'Hermione gira sempre con del dittamo, sicuramente ne avrà con sé!' Benedicendo il buon senso della sua amica, Harry iniziò a rovistare nelle tasche del cappotto. Ad un tratto le sue dita sfiorarono una matita e un foglietto accartocciato, e si affrettò ad estrarli.
"Ron, guarda cosa ho trovato!" sussurrò eccitato. Dispiegò il foglietto, e nonostante quella frase fosse stata scritta in fretta e furia, era chiaramente distinguibile la grafia ordinata di Hermione. La spada di Grifondoro distrugge gli Horcrux.
Harry rimase bloccato qualche secondo a fissare quelle poche parole, mentre Ron aveva trovato la fiala di dittamo cercando nelle altre tasche del cappotto e stava cospargendo l'avambraccio di Hermione con una pioggia di goccioline.
La spada di Grifondoro distrugge gli Horcrux. Ecco perchè Silente aveva tentato di lasciargliela, nel testamento. Ecco cosa non avevano trovato a Hogwarts. Ecco perchè Hermione era ancora viva. 
Ma dov'era la spada? Sapevano che quella custodita nell'ufficio del Preside era un falso... allora perchè cercarla ad Hogwarts? O magari pensavano che l'Ordine l'avesse già recuperata, e che loro fossero stati incaricati di recuperare il diadema per poterlo distruggere?
"Dobby, puoi portarci via?" chiese Harry.
L'elfo lo guardò tranquillo. "Ma certo! Dobby porta via Harry Potter e i suoi amici subitissimo!"
Harry annuì riconoscente. "Bene, allora porta Hermione, Luna e Ginny, poi verremo Ron ed io. Ok?"
Dobby sorrise e prese Ginny ed Hermione per mano, aspettò che anche Luna si avvicinasse a lui e si Smaterializzò.
La cicatrice bruciò più forte. CodalisciaPortami il ragazzo. Voldemort era arrivato!
Un rumore di passi rimbombò fuori la porta sbarrata, sempre più forte. 'Andiamo, Dobby!' lo chiamò in silenzio.
Dobby ricomparve nella segreta, e corse da Harry e Ron. E mentre i ragazzi gli prendevano la mano, Peter Minus spalancò la porta con un tocco di bacchetta e li guardò scomparire sotto i suoi occhi, stupefatto. 


adesso tocca a voi! XD
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Messaggio Da Hermione Jane Granger Mar Apr 08, 2014 12:00 am

Night, io giuro che ti sposo! uu uu 


Hermione aprì gli occhi piano, come se temesse di essere ancora rinchiusa nella segreta con Bellatrix. Già però, prendendo un respiro, aveva avvertito che l'ambiente non era più lo stesso: l'aria era fresca e pulita e lei si sentì rinascere, malgrado il dolore che ancora sentiva a tutto il corpo e alla testa. 
Ci volle qualche secondo perché la ragazza riuscisse a mettere a fuoco l'ambiente attorno a lei: lettini bianchi, luce fioca, lenzuola morbide, profumo di pulito. Era in infermeria, a Hogwarts. Era salva. 
Vide che il suo braccio era fasciato, così come la mano e altre parti del corpo. E poi vide una testa rossa: Ron era chino al suo capezzale, profondamente addormentato, tenendole la mano. A Hermione si riempirono gli occhi di lacrime, di gioia questa volta. Contemplò il volto di Ron, che dormiva in posizione innaturale e scomoda, con gli occhi chiusi e la folta zazzera di capelli fulvi tutta scarmigliata. Ma che le teneva la mano in una stretta forte, come a farle capire che non l'avrebbe mai lasciata. 
Per un attimo Hermione ebbe il terrore che si sarebbe svegliato in quel momento. Nelle segrete, era giunta alla conclusione che doveva lasciarlo, per il suo bene. Ma come poteva? Lo amava così tanto, come poteva lasciarlo andare? Non in quel momento, non in quel modo. No. 
La verità era che Hermione provava per Ron qualcosa che non le era mai successo di provare, e la forza di quel sentimento la colpiva al petto in modo talmente intenso da non farla quasi respirare quando lui le parlava, o quando stavano vicini. Amore. Era davvero questo che sentiva? Per Ron? Per il ragazzo con la sfera emotiva di un cucchiaino? Hermione non riusciva a capacitarsene...ma, in realtà, non era nemmeno così sorpresa. Vederlo con Lavanda, l'anno prima, era stata una tortura che l'aveva consumata fino a farla stare male; ma, ancora prima, il sorriso di Ron era stato la sua casa, i suoi occhi un conforto, i suoi abbracci una medicina, di quelle dolci, che sanno di fragola, di cui ne vorresti sempre ancora, e ancora non è mai abbastanza. E poi la loro relazione, la cosa che la rendeva più felice al mondo, perché lui conosceva tutti i suoi difetti più terribili, eppure la amava lo stesso. Aveva scelto lei lo stesso. E lei lo amava con tutto il cuore. 
I suoi occhi castani non riuscivano a staccarsi dal volto di lui: era semplicemente perfetto, con i lineamenti dolci, i capelli rossi, la bocca rosa e carnosa... 
Hermione lo guardava, e più lo guardava, più stringeva le sue mani, intensificando quel contatto tra loro, come se con le dita potesse dirgli che lo amava da morire, che voleva solo il suo bene... Che era per quel motivo che avrebbe posto fine alla loro relazione. 
Si guardò intorno: non c'era nessuno. Gli altri letti erano quasi tutti vuoti, a parte per un ragazzo del primo anno che dormiva dall'altra parte della stanza avvolta nella penombra e nella quiete.
Hermione sollevò lentamente la mano destra e con delicatezza riavviò i capelli rossi del più giovane dei fratelli Weasley. Le dita affusolate le tremavano. Lei le fece scendere ancora sul volto di lui e cominciò ad accarezzarlo piano. Sotto il suo tocco, Ron sorrise, come se stesse sognando qualcosa di bello, e poi disse, biascicando: "Hermione". Ma non si svegliò. 
"Ti amo, Ron" sussurrò lei. Ma evidentemente lo disse un po' troppo forte, perché la testa di Ron si sollevò e lui la guardò, con un misto straordinario di amore, sorpresa e preoccupazione.  L'unica parola che riuscì a dire, con la voce rotta, fu: "Hermione...". La ragazza lo guardò, in attesa.



Scusate, penso di aver scritto una marea di cavolate...  Sad 


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Messaggio Da Merida DunBroch Mar Apr 08, 2014 1:36 pm

Non appena Dobby ricondusse le tre ragazze ad Hogwarts Luna si sentì incredibilmente sollevata. Non era mai stata accompagnata da un elfo domestico prima d'ora. "Oh grazie signor Dobby, grazie!" esclamò tendendo le mani verso il piccolo esserino dagli occhioni tondi. Dobby sorrise "Signore? Ooooh grazie, lei si che mi piace tanto gentile signorina bionda. Il signor Potter e il signor Weasley mi aspettano" e scomparve con un sonoro pop. Erano nella Stanza delle Necessità. Luna e Ginny, sorreggendo Hermione, raggiunsero l'infermeria, dove Madama Chips le stava attendendo. "Povera ragazza...cosa ti hanno fatto...cosa ti hanno fatto" continuava a ripetere l'amorevole infermiera mentre le fasciava le ferite. Luna si lasciò cadere su una sedia, con la testa tra le mani. Dov'erano i professori? Probabilmente la McGrannitt stava predisponendo ulteriori misure di sicurezza...cosa stava per succedere? I suoi pensieri vennero interrotti dall'arrivo di Harry e Ron.
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Messaggio Da NightMagic191 Mar Apr 08, 2014 3:41 pm

Dopo il salvataggio da parte di Dobby, Luna e Ginny si erano precipitate in infermeria per portare Hermione, che ancora non aveva ripreso conoscenza. Ron ed Harry erano rimasti nella Stanza delle Necessità per cercare altre tracce dell'attacco appena subito, ma non trovarono niente che potesse dare loro ulteriori indizi. D'altro canto, ora sapevano come e perchè erano stati catturati: il piano di Malfoy era riuscito in pieno, ed erano caduti nella trappola. Il collegamento lo conoscevano bene, ormai, quindi per i Mangiamorte era stato un gioco da ragazzi entrare e tramortirli per poi portarli via... loro gli avevano solo fatto la cortesia di trovarsi al posto giusto nel momento giusto.
Avevano poi raggiunto le altre in infermeria, dove una preoccupatissima Madama Chips li aveva informati che la ferita non si era infettata grazie al dittamo, ma che la mano sinistra era ridotta male; per quanto riguardava le ferite fisiche, invece, Hermione era stata torturata con numerose Maledizioni Cruciatus, perciò i suoi nervi avrebbero potuto riportare seri danni se solo fosse stata colpita qualche volta in più.
E con il solito "Deve riposare!" li aveva forzati ad andarsene, permettendo solo ad uno di loro di tenerle compagnia se si fosse ripresa. Ovviamente Ron si era offerto per primo, ed era rimasto con lei senza quasi mangiare né dormire.
Quando Harry tornò in infermeria per dargli il cambio, li trovò entrambi stanchi ma svegli. Sentendo di aver appena interrotto un momento di privacy tra i due, indugiò qualche istante sulla porta prima di schiarirsi la gola ed abbozzare un sorriso. Hermione si voltò verso di lui, sorridendo a sua volta, e Harry la sentì sussurrare "Va' a riposarti ora". Ron la guardò un'ultima volta, poi la salutò e venne verso di lui.
"Come sta?" chiese Harry.
Ron si concesse un sorriso stanco. "Penso si sia appena svegliata... devo essermi rilassato un po' troppo, mi sono svegliato quando ho sentito che mi chiamava."
"Hermione ha ragione: devi riposare. E devi mangiare qualcosa." lo spronò Harry, battendogli una mano sulla spalla. "Starò io con lei, sta' tranquillo."
"A dopo" lo salutò Ron, avviandosi verso il corridoio della Torre dell'Orologio.
Harry raggiunse il  letto dove Hermione stava riposando, i folti capelli ricci che le incorniciavano il volto come un'aureola e l'aria provata ma serena.
"Come stai?" le chiese, sedendosi sulla sedia lasciata libera da Ron.
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Messaggio Da Hermione Jane Granger Mar Apr 08, 2014 4:03 pm

Il talento di Harry per interrompere i momenti più delicati tra lei e Ron era sempre stato sviluppatissimo. A Hermione venne quasi da ridere, quando il ragazzo si sedette al posto lasciato libero da Ron, chiedendole come stesse. Ma troppi pensieri affollavano la testa della ragazza: il momento per parlare con Ron era stato rimandato e questo la rinfrancava non poco, ma ora lì c’era Harry. Harry, la persona che probabilmente la conosceva meglio al mondo. Il suo migliore amico. La ragazza guardò il suo viso così familiare, premuroso, preoccupato, con la cicatrice a saetta in rilievo e gli occhiali ancora stranamente intatti, e provò un enorme moto di affetto. “Harry” disse, ma la voce le si spezzò impedendole di continuare. “Harry” ripeté, cercando di sporgersi verso di lui. “Ferma lì!” il ragazzo aveva capito al volo e si alzò dalla sedia per abbracciarla. Lei lo strinse forte, facendosi rassicurare dalla sua stretta calda e sicura. “Come stai?” sussurrò lui. “Sono viva”. I due ragazzi ridacchiarono. Mentre Harry scioglieva il loro abbraccio e tornava a sedersi, Hermione notò che la cicatrice era più infiammata del solito. La preoccupazione la colpì come una stilettata al petto. “L’hai lasciato entrare, vero? L’hai lasciato entrare per cercare di salvarmi”. Gli occhi le si riempirono nuovamente di lacrime e Harry la fissò come se non riuscisse a seguire il filo dei suoi pensieri. D’altronde, come avrebbe potuto anche solo immaginare cosa aveva fatto nascere in lei la tortura di Bellatrix? Quella sensazione di inferiorità e ansia che la opprimeva come se avesse avuto un peso enorme sul cuore? “Sì, è vero, l’ho fatto entrare” ammise Harry. “Non avresti dovuto!” Hermione  quasì urlò. Poi si mise a singhiozzare con la testa fra le mani.
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Messaggio Da NightMagic191 Mar Apr 08, 2014 4:11 pm

"Hermione, eravamo tutti in pericolo!" protestò Harry. "Lo so, Silente non voleva che usassi il collegamento, ma dovevo farlo! Dovevo sapere dov'eravamo stati portati, e dove fossi tu! Non è stato facile per te, lo so, ma non lo è stato nemmeno per noi... " disse quasi in un sussurro, perchè aveva paura che bastasse il solo ricordo di quei momenti a farla cadere di nuovo nell'oblio.
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Messaggio Da Hermione Jane Granger Mar Apr 08, 2014 4:53 pm

"L'hai fatto entrare per colpa mia... È tutta colpa mia...". Hermione singhiozzava con una voce flebile, come se stesse parlando da sola. Harry era sconvolto per lo smarrimento di senno che vedeva nella sua amica. Hermione non perdeva quasi mai il controllo, doveva aver subito qualcosa di terribile per reagire in quel modo.
"Hermione, mi racconti cos'è successo, esattamente?" disse, avvicinandosi a lei. Non voleva farle rivivere quei momenti, ma voleva capire perché la sua migliore amica sembrasse così annientata, quasi come se non avesse speranze, anche se ora era salva. 
Hermione fece un lungo respiro. E poi raccontò tutto. Tutte le torture mentali e psicologiche che aveva subito affiorarono dalle sue labbra, con Harry che la guardava assolutamente inorridito. Come aveva potuto permettere che la sua migliore amica venisse distrutta così, al punto di pensare quelle cose di se stessa? 
Quando Hermione finì di raccontare, entrambi i ragazzi avevano gli occhi lucidi. Harry cercò di stringerle più forte le mani, ma lei le ritrasse.
"Harry... Penso che non dovremmo più essere amici" disse, con la voce che le tremava.
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Messaggio Da NightMagic191 Mer Apr 09, 2014 11:14 am

Harry la guardò allibito. "Che stai dicendo? No, non voglio sentire altro. Ora stammi a sentire: non puoi pensare cose simili solo perchè una... una come lei apre la bocca e le da fiato! Non ha il diritto di dirti queste cose! E sai qual è la cosa più assurda? E' che quello in cui crede Bellatrix con così tanta foga non è che un inganno! Voldemort è Mezzosangue, suo padre è Babbano!"
"Ma non è la stessa cosa..."
"Ah no? Allora ascoltami bene: mia madre era figlia di Babbani, vorresti dire che non avrebbe mai dovuto frequentare Hogwarts o conoscere mio padre? Vorresti dire che io non sarei mai dovuto nascere?" Harry si fermò per riprendere la calma. "Non lasciare mai che nessuno ti dica chi devi essere o cosa devi fare, Hermione. Né Malfoy, né suo padre, né Bellatrix, né altri. Il mondo è pieno di gente a cui piace comandare, a cui piace far sentire inferiori gli altri. Mi hanno sempre trattato come un essere malato, sin da quando ero bambino. Secondo gli altri ero strano, e si tenevano alla larga da me. Pensi che non abbia sofferto? Pensi che l'essere trattato tutta la vita come se fossi 'anormale', come dicono i miei zii, sia stato piacevole? Ma è stato il pensiero di tornare a Hogwarts, da voi, a tenermi vivo, a non farmi arrendere." Harry le prese la mano, che stavolta lei non ritrasse. "Siamo segnati entrambi, vedi?" le disse, mostrando il dorso della mano destra su cui riluceva la scritta Non devo dire bugie. "Porta quella scritta con orgoglio, Hermione. Portala ricordando a tutti chi sei: una persona fantastica, piena di coraggio e bontà."
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Messaggio Da Hermione Jane Granger Mer Apr 09, 2014 11:29 am

Dopo il discorso di Harry, la sicurezza di Hermione cominciava a vacillare.
"Io dico solo... Che dovrei smetterla di mettervi in pericolo... Chi credi che saranno i primi della lista quando questa guerra scoppierà? Ti ricordi quando la camera dei segreti è stata aperta? 'Ora tocca a voi, Mezzosangue'. Non sarete mai al sicuro finché sarò con voi! Ci cercheranno! E soprattutto tu, Harry, dovresti stare al sicuro, per cercare gli Horcrux, per distruggerli! Silente ti ha affidato questa missione... Ma se io sto con voi sarete ancora più in pericolo di quanto non siate già".
Le loro mani erano intrecciate e Harry la fissava con occhi seri e ardenti. 
"Parlo anche di Ron..." proseguí Hermione. "Come posso stare con lui sapendo di esporlo a un rischio così grande? Io lo amo, Harry. Ma lui è un purosangue... E io sono così confusa!"


Ultima modifica di Hermione Jane Granger il Ven Apr 11, 2014 1:29 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio Da NightMagic191 Mer Apr 09, 2014 7:07 pm

"Ascoltami" la interruppe, prendendo un profondo respiro. "Ora sei ancora scossa per le parole di Bellatrix, e unite alle torture che hai ricevuto di certo non fanno un bel lavoro... ma devi capire una cosa: se c'è qualcuno che può metterci in pericolo, quella di sicuro non sei tu. Hai sempre il piano perfetto per ogni occasione, mantieni i nervi saldi anche quando sembra che non ci sia più uno straccio di possibilità... e ammettiamolo: se tu non ci fossi stata, saremmo morti già da un pezzo. No, Hermione, è la verità!" esclamò, perchè la ragazza aveva sorriso amara. "Da quando ci siamo conosciuti, siamo sempre sfuggiti al peggio grazie a te: il Tranello del Diavolo con la Pietra, il basilisco con la Camera dei Segreti, la Giratempo per salvare Sirius e Fierobecco, e ora hai scoperto a cosa ci serve la Spada! E tu vorresti allontanarti perchè pensi di essere pericolosa per noi?" Harry la guardò intensamente: sperava di riuscire a dirle quello che sentiva per quella ragazza, che più che un'amica rappresentava una sorella per lui. "Hermione, tu sei stata l'unica che non mi ha mai abbandonato. Perfino Ron non ha creduto in me, delle volte, ma tu non hai mai dubitato di qualsiasi cosa io facessi. E a proposito di lui, cosa pensi che direbbe? Ron tiene davvero a te... l'ho visto fuori di sé parecchie volte, ma mai come da quando state insieme!" scherzò, riuscendo a strappare un sorriso anche ad Hermione. "Non puoi lasciarci, e sai perchè? Perchè noi non ti lasceremo mai. Quindi smettila di preoccuparti, sbatti la porta in faccia a tutti gli insulti di quel mostro di Bellatrix e torna ad essere la nostra vecchia Hermione!"
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Messaggio Da Hermione Jane Granger Mer Apr 09, 2014 7:56 pm

Harry finì di parlare, leggermente ansante, e le strinse più forte le mani. A Hermione si riempirono gli occhi di lacrime: sentì tutto il peso che aveva nel petto abbandonarla di colpo, mentre il ragazzo continuava a sostenere il suo sguardo intensamente. "Oh, Harry..." disse piano. "Grazie" sussurrò poi, mentre le lacrime cominciavano a scenderle libere lungo le guance. Con quelle lacrime la ragazza si liberò del suo conflitto interiore: era di nuovo libera. Avrebbe potuto di nuovo essere felice. E tutto per merito di Harry, che continuava a guardarla con i suoi occhi verdi schietti e forti. Come avrebbe potuto Hermione esprimere il profondo affetto che la legava a Harry? "Migliore amico" era un termine riduttivo per definirlo: era più come un fratello, un completamento di lei... e ora, per l'ennesima volta, l'aveva salvata, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata. Per lei Harry rappresentava un punto di riferimento a cui avrebbe sempre potuto appoggiarsi. Il ragazzo si alzò subito per abbracciarla: "Dimentica, dimentica tutto, sei qui con noi adesso" le sussurrò, stringendola forte a sé. E Hermione tirò un sospiro di sollievo. Si sentiva davvero al sicuro, lì in quell'abbraccio.
I due ragazzi si staccarono un po' imbarazzati, entrambi grati che Ron non avesse visto quella scena. Non perché avessero qualcosa da nascondere, ma perché la natura del loro rapporto era molto diversa da quella che tutti immaginavano: la loro amicizia era cresciuta negli anni, e loro due si erano sempre sentiti legati come due fratelli, ma non erano sicuri che qualcun altro potesse capirlo. Era... un bene incondizionato, che andava oltre ogni cosa. Hermione a volte prevedeva le parole o le azioni di Harry prima che lui potesse solo aprire bocca o muovere un muscolo, e gli era sempre stata accanto, in ogni avventura, in ogni scelta azzardata, anche quando non si trovava d'accordo con lui. Il suo affetto per lui era immenso e prescindeva da tutto: a volte il ragazzo poteva essere un po', anzi molto, ottuso, e sicuramente avventato, bizzarro... ma era la sua famiglia.
"Ehi... tutto bene?" Harry interruppe il silenzio, e anche il flusso di pensieri di Hermione.
"Sì, io... stavo solo pensando..."
"Che novità" commentò il ragazzo sorridendo.
Hermione ridacchiò. "Questo mi fa venire in mente... prima mi hai dato il merito di aver scoperto che la spada di Grifondoro distrugge gli Horcrux... hai letto il mio biglietto? Cosa ne pensi?"
"Mi sembra assolutamente plausibile, solo vorrei capire come diavolo hai fatto a capirlo!"
"Beh, Bellatrix era davvero furibonda quando pensava che ce l'avessimo noi... ha detto che serviva al Signore Oscuro per non so quale piano... E poi ho pensato all'unica cosa che finora abbia distrutto un Horcrux: la zanna di basilisco. Avevo letto da qualche parte che la spada di Grifondoro assorbe solo ciò che la fortifica, e quindi..."
"Aspetta, non ho ancora capito il collegamento" disse Harry, perplesso.
"Beh, al secondo anno, nella camera dei segreti, hai trafitto il basilisco con la spada, e quindi..."
"Assorbe solo ciò che la fortifica! Quindi è impregnata di veleno di basilisco! Ecco perché distrugge gli Horcrux! Hermione, sei un genio!" disse il ragazzo, guardandola con gli occhi scintillanti di affetto e di stima.
"Io, beh... sono solo molto logica" ribattè Hermione, sorridendo. 
"Il problema è... come troviamo la spada?"
"Non saprei... perché non proviamo a metterci in contatto con l'Ordine? Magari loro hanno qualche informazione"
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Messaggio Da NightMagic191 Gio Apr 10, 2014 10:34 pm

"Sono sicuro che sappiano già qualcosa, Silente non può aver lasciato tutto al caso... no, secondo me la cosa migliore sarebbe proprio parlare con loro. Ma con chi? La McGranitt, forse... in fondo, è a lei che si è rivolto Dobby, quando ha scoperto cosa era successo... questa volta non potrà pensare che ci stiamo inventando tutto! E se non dovesse crederci, beh... ci sono sempre gli altri! Lupin, Malocchio, Kingsley, e ovviamente il papà di Ron! Dobbiamo trovare il modo di far sapere a tutto l'Ordine cosa hai scoperto, è una cosa troppo importante!" rifletté Harry, fissando Hermione. "Qualche idea? Non penso che potrei usare Edvige, non sono cose da poter scrivere in una lettera... e la Metropolvere potrebbe essere sotto controllo!"

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Messaggio Da Hermione Jane Granger Ven Apr 11, 2014 1:03 pm

"Secondo me avvertire la McGranitt è la soluzione giusta... È l'unica dell'Ordine con cui possiamo comunicare senza mandare gufi e senza usare la metropolvere... Se sarà disposta ad ascoltarci e a crederci, potrà riferire tutto agli altri..." disse Hermione, con aria pensierosa.
"E comunque, in caso le cose dovessero andare storte" proseguì la ragazza "so che Tonks fa dei giri di ricognizione qui ad Hogwarts: potremmo intercettarla sulla mappa e dire tutto al lei". 
"Mi sembra un buon piano" disse Harry. "Allora il prossimo passo è parlare con la McGranitt, ma c'è bisogno che ci sia anche tu, e adesso Madama Chips mi ucciderebbe se cercassi di portarti fuori dall'infermeria..."
"Potresti andare nel suo ufficio e chiederle di venire qui... Penso che non rifiuterà di parlare con noi dopo quello che è successo... Anzi, potrebbe addirittura averne bisogno anche lei". 
"Okay, allora vado subito" disse Harry, alzandosi. Poi guardò Hermione. "Però non voglio lasciarti sola...
"Tranquillo, amico". Ron era sulla porta, con un'aria molto più riposata. Si ravviò i capelli rossi scarmigliati e guardò Hermione timidamente. "Sempre... Cioè... Insomma, se a te va bene". 
Hermione sorrise. "Ma certo. Ciao Harry, mi raccomando". I due amici si abbracciarono e Harry uscì dalla stanza.


Ultima modifica di Hermione Jane Granger il Ven Apr 11, 2014 8:15 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio Da GinevraLovegood Ven Apr 11, 2014 2:20 pm

Ron era tornato in infermeria, dopo aver mangiato qualcosa e aver riposato un po'. 
Quando prima era rimasto da solo accanto al letto di Hermione, priva di sensi, aveva riflettuto molto. Aveva pensato alla paura che aveva provato quando lei era stata torturata, a quell'assurdo terrore che a lei potesse essere fatto del male. In quei momenti il mondo gli era caduto addosso, la paura per qualche minuto l'aveva sopraffatto, facendogli perdere il controllo. 
Si era improvvisamente reso conto di quanto amasse quella ragazza, che ora giaceva nel lettino dell'infermeria accanto a lui, svenuta. Con stupore, aveva scoperto l'enormità del sentimento che provava nei suoi confronti, un qualcosa che sapeva di non poter spiegare a parole. 
Timidamente aveva allungato la sua mano verso quella della ragazza, e l'aveva presa delicatamente, incrociando le sue dita con quelle morbide e affusolate di Hermione. Poi, senza accorgersene, aveva ceduto al sonno. Si era svegliato sentendo la voce di Hermione. Gli era sembrato che avesse pronunciato il suo nome. O se lo era immaginato? 
In ogni caso, poi era arrivato Harry, e lui era uscito dall'infermeria. 
Ora che era ritornato, sentì che era l'occasione giusta per parlare un po' con lei, da soli. 
Salutò Harry, che stava uscendo, e andò a sedersi vicino a Hermione. 
Fece per parlare, quando per qualche secondo gli mancò il respiro: guardava negli occhi della ragazza che aveva di fronte, quegli occhi così dolci, e forti, ma velati dal dolore. Era quel dolore che Ron non voleva che lei subisse, e il cuore gli sprofondò quando capì che ormai era troppo tardi. La tortura di Bellatrix aveva segnato per sempre Hermione, lui lo sapeva. 
E lui non era riuscito a impedirlo. 
Ricacciò le lacrime, prese un respiro e guardò di nuovo la ragazza, che gli sorrise dolcemente. 
"Hermione... Come... come stai?"
"Insomma... mi sto ancora riprendendo" la ragazza sospirò. "Ma sono viva, e ora sono al sicuro, è questo l'importante, giusto?" continuò abbozzando un sorriso. 
"Beh, sì... giusto..." rispose Ron. "Hermione... posso chiederti una cosa? So che per te dev'essere difficile, ma io vorrei... se te la senti... vedere il tuo braccio".
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Messaggio Da Hermione Jane Granger Ven Apr 11, 2014 2:54 pm

Hermione, sebbene un po' stranita da quella richiesta, acconsentì, annuendo piano.
Lentamente, tirò su la manica e sciolse la fasciatura; grazie alle ottime cure di Madama Chips, la ferita aveva un aspetto molto migliore da quando l'aveva vista l'ultima volta: il sangue era sparito e i graffi si erano cicatrizzati. Però Madama Chips non aveva potuto fare nulla per la scritta che deturpava il braccio delicato di Hermione: sanguesporco. I tagli rossi spiccavano sulla carne pallida.
Hermione guardò la scritta per un attimo, poi guardò Ron, che nel frattempo si era fatto più vicino: il suo viso si era trasformato; non c'era più nulla di dolce, di stanco o di tenero, ma si era indurito, era quasi feroce. "Mostro" mormorò, stringendo i denti. "Mostro".
Di colpo, i suoi occhi si posarono su Hermione con espressione ardente, e quasi la aggredì prendendole il viso tra le mani: "Non devi credere a una parola, hai capito? Bellatrix Lestrange è un essere spregevole, non devi pensare neanche per un attimo che questo sia vero".
Hermione posò le sue mani su quelle di Ron, che le incorniciavano il volto: i loro nasi si toccavano. Ma Ron interruppe quel contatto e si sporse ancora di più per abbracciare Hermione. "La ammazzerò" disse, stringendola forte. "Ron!" protestò lei. "Come può averti fatto una cosa simile?" ruggì lui. "Ron, fa niente, non importa, andremo avanti. Sai che ti dico? Sono orgogliosa di essere una sanguesporco, orgogliosa dei miei genitori, orgogliosa di essere diversa. Calmati ora, è tutto finito." "Sono proprio un disastro" disse lui "Con tutto quello che ti è successo, sei tu a confortare me... Sono così fortunato, e pensare che ho rischiato di perderti... Ho perso davvero la testa, in quelle segrete. Tu non c'eri e mi sentivo così impotente... Come se non potessi fare niente senza di te... Come se non potessi nemmeno esistere." La guardò, esitante, come se temesse a esplicitare i suoi pensieri più intimi. "Oh, Ron..." disse lei, con la voce un po' rotta. Lui stava per parlare di nuovo, ma lei si sporse e lo baciò, afferrandogli la testa con le mani. Lui rispose al bacio con entusiasmo, stringendo a sè la ragazza e accarezzandola.
"Io vorrei... Dire un milione di cose" disse lei, un po' ridendo e un po' piangendo.
"Oh, stà zitta per una volta" rispose Ron, tappandole la bocca con un altro bacio.
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Settimo anno a Hogwarts - Pagina 8 Empty Re: Settimo anno a Hogwarts

Messaggio Da Merida DunBroch Mar Apr 15, 2014 6:01 pm

Luna si era congedata dall'infermeria un attimo dopo che erano arrivati i ragazzi. Era davvero stremata. Raggiunse tremando l'entrata della Sala Comune e si accorse che c'era una sua compagna Corvonero intenta a risolvere l'indovinello. "Ehi Luna cosa ti è successo?" "Nulla Cho...potresti occuparti tu di aprire?" "Ma certo...la risposta è l'Orsa Maggiore" La porta si aprì cigolando. Luna si diresse velocemente ai dormitori femminili, senza curarsi delle occhiate perplesse degli altri, dove gettò a terra gli abiti impolverati e macchiati di sangue si sedette sul letto, dietro le tendine chiuse del baldacchino. Non riusciva a pensare a nient'altro, rivedeva la prigione, sentiva le urla di Hermione, e il vortice creato da Dobby per riportale a scuola. Pian piano, senza nemmeno accorgersene, sprofondò nel sonno. Era a casa, sua madre le aveva preparato una crostata ai mirtilli e suo padre le aveva regalato un orsacchiotto rosa. All'improvviso, un lampo di luce verde la fece svegliare di soprassalto. Si alzò dal letto e si diresse silenziosa alla finestra. Era l'alba. Decise di farsi una doccia e di raggiungere Hermione in infermeria. I corridoi erano silenziosi a quell'ora e per fortuna non incontrò nessuno. Salutò Madama Pince con un gesto della mano e si avvicinò per chiederle notizie dell'amica.
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