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Cronache della Giratempo - Il cuore di Hogwarts

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Messaggio Da Kiaretta Lun Lug 02, 2012 10:41 am

Dopo due giorni passati a torturarlo, ecco cosa mi ha risposto il mio amatissimo (in passato) pc:
Mi spiace, ma per il caldo avevo sete, ero totalmente rinco rimba e ho scambiato quel file word che avevi lasciato aperto per una granita. E adesso è... puff! sparito
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Messaggio Da @leparty Lun Lug 02, 2012 11:53 am

*muore*
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Messaggio Da elly* Lun Lug 02, 2012 6:37 pm

*si dispera*
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Messaggio Da maicr Lun Lug 02, 2012 6:40 pm

*prende a dho! il PC di kia*
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Messaggio Da milla98 Lun Lug 02, 2012 10:21 pm

*si spara... Cronache della Giratempo - Il cuore di Hogwarts - Pagina 6 Cipo%20(12)Cronache della Giratempo - Il cuore di Hogwarts - Pagina 6 Cipo%20(163)
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Messaggio Da Kiaretta Gio Lug 05, 2012 6:48 am

Dai ragazzi, sono a metà del capitolo, lo sto riscrivendo!
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Messaggio Da Benny Wesit96 Gio Lug 05, 2012 7:50 am

Dai, forza, Kia! °-°
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Messaggio Da @leparty Gio Lug 05, 2012 8:58 am

Siamo tutti con te!!!
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Messaggio Da Kiaretta Ven Ago 03, 2012 1:40 pm

Eccomi qua! Spoiler: fate attenzione a quando parla Bree!!


Malinteso








C'è chi scambia l'amicizia per compassione e non vuole accettare aiuto
per paura di passare per debole





Erica Jong


A Milla






Benny





Sentivo già i rimproveri di Stella e della professoressa
di Babbanologia. Guardai Kia sconsolato: che guaio!


-Dobbiamo andare- disse la Corvonero. –Magari riesco a
farti entrare di nascosto negli alloggi
degli atleti-


-Sicura?- chiesi titubante.


-Hai idee migliori? In quel caso sono tutta orecchie-
disse sarcastica, ma sapevo cosa stava pensando: la coppietta.


-In effetti… un B&B babbano non è la soluzione più
sicura-


-Ti va di vedere Ale?- disse lei con una voce strana.


-Si, ma non voglio farla preoccupare… ehi, stai bene? –
chiesi preoccupato. Aveva fatto anche una smorfia.


-Si, solo che … siete nella fase pucci pucci e… ne state
venendo fuori con grande fatica ma … santo cielo! È una cosa terribile!! Mi
viene il diabete!- esclamò facendo finta di vomitare. Risi mio malgrado.


-Davvero non è possibile starci accanto?-


-Nell’ultimo periodo riesco a stare a meno di un chilometro-
rise lei.


-Ma tu… avrai passato una cosa del genere, potrai
capirlo, no?- Kia non rispose. –Ehi?-


-Lasciamo stare- sussurrò lei.


-Ehm… ti ho forse offesa? Chiesi perplesso. Insomma, non
ricordavo un periodo in cui non fosse stata single.


-No, è che… se ti dico la verità, tu non la dirai a
nessuno?- Mi fissò negli occhi, di un verde innaturale.


-Va bene- dissi semplicemente.


-è che… non ho mai avuto un ragazzo che mi volesse bene.
Sono quasi invidiosa dell’affetto che c’è tra te e Ale, poi ho bisogno dell’insulina
e allora ricomincio a tenere le distanze- La sua rivelazione mi aveva scioccato
un pochino.


-Ma tu sei circondata dai ragazzi… feci notare io-


-Che mi vogliono portare a letto o vogliono soltanto far
sapere che sono usciti con me- disse stanchissima. Tutti vedono Kia Harman,
ma nessuno mi vede veramente- scosse la
testa. – Ecco perché invidio Ale, lei ha te-


Fu a quel punto che arrivarono i sensi di colpa.





Ember





-Jean, sei il più epiteti
troppo volgari che i bambini non devono proprio ripetere
- strillai cercando
di schiaffeggiarlo. Mi bloccò il braccio afferrandomi il polso prima che
potessi colpirlo.


-Cosa c’è? Il gioco non ti piace più?- chiese beffardo.
Strattonai il braccio per riaverlo indietro.


-Sono l’unica che è stata punita, eppure non hanno fatto
solo il mio nome!- sibilai.


-Sai com’è, in questi casi…- cominciò lui calmo, ma io lo
interruppi.


-No, non so com’è, ma non penso di dover pagare anche per
altri- avevo alzato la voce di un tono, lui si guardò intorno nel corridoio dove
eravamo per evitare che qualcuno ci
vedesse.


-Invece tu non dirai niente, o qualcuno dirà che a capo
ci sei tu, i testimoni saranno tutti contro di te, chiaro?- Non riuscii più a guardarlo negli occhi, così
abbassai lo sguardo, in gola sentivo un nodo che mi avrebbe fatto piangere di
lì a breve.


-Si, è tutto chiaro- disse lui e se ne andò. Aspettai un
po’, poi appoggiai la schiena al muro e mi lasciai cadere a terra.


Piansi amaramente. A Hogwarts Laine era sempre stato
dolce con me, non avevamo litigato quasi mai. Non c’era molta passione ma
c’erano sentimenti. Ora che avevo trovato Jean, con lui la passione, mi stavo
rendendo conto che non sempre le due cose coincidono. Bastava guardare come mi
aveva trattata. Se per lui fossi stata importante non mi avrebbe mai trattata
in quel modo. Presi una decisione che mi fece diventare di ghiaccio il cuore:
ormai nessuno si aspettava granché da me, mi dicevano che ero stata una
traditrice, una poco di buono… be, perché non diventarlo? Non avevo più niente
da perdere.





Bree





Quando Kia portò Benny, rimasi di stucco. Non mi sarei
mai aspettata di vederlo lì!


-E così ti sei cacciato nei guai …- commentai calmissima,


-Non così tanto nei guai- commentò il Tassorosso. –Solo
un pochino-


-Se lo dici tu- dissi io guardandolo in cagnesco.


-Ehm… Suvvia Bree, lasciamoci il passato alle spalle, in
fondo non è successo niente, vero?- si azzardò a dire.


Scambiai un’occhiata con Kia che mi rispose con una che
voleva dire “io non posso farci niente”, ma non sapevo se si riferiva ai guai
di Benny o al fatto che solo uno stupido poteva cacciarsi nei guai.


Una vocina, forse la mia coscienza, suggerì che era solo,
in una città babbana, senza soldi e noi eravamo gli unici in grado di dargli
una mano. L’altra mi diceva che era il suo karma a fargli pagare il suo
comportamento passato.


-E va bene- dissi alla fine della mia lotta interiore.
Benny sospirò prima che gli tirargli un ceffone che gli lasciò il segno delle
cinque dita. –Perché l’hai fatto?- chiese sotto shock.


-ADESSO abbiamo chiuso i conti. Stammi bene a sentire, ti
faremo dormire qui, ma non fare niente di illecito con Ale, intesi? – dissi
coni pugni sui fianchi.


-Del tipo?- chiese lui divertito.


-La tua fervida fantasia alla mia domanda è già una
risposta- risposi piccata. Presi Kia sottobraccio e la trascinai negli alloggi
per parlarle a quattrocchi, lasciando lì Benny, da solo.


-Quale insana, folle idea ti è passata per la mente
quando hai pensato che lui potesse dormire qui?- chiesi ruggendo.


Kia mi guardò calmissima, giurerei che avesse un
sorrisino sornione molto nascosto. –E secondo te lo potevo lasciare da solo? È
il nuovo migliore amico di Stella! La
conosci Stella, mi avrebbe mangiato per cena.- Non aveva tutti i torti, ma non
mi andava di avere Benny a meno di trecento km di distanza.


-Mmm … giusta osservazione- dissi sovrappensiero, - Non
avrei potuto rinunciare a una Cacciatrice come te- ma Kia aveva già capito che
c’era un tranello.


-Pensa tu a Benny, ma se combina qualcosa, la
responsabilità è tua. Spero soprattutto che non ci scoprano-


Kia sorrise amaramente. –Mai quanto me-





Ember





Incontrai Madame sul mio cammino mentre stavo
inesorabilmente correndo verso il fondo.


-Vai da qualche parte ma chere?- chiese calmissima.


-Non le interessa- le sbraitai contro. Lei mi guardo
sempre sorridendo, ma avevo l’impressione che il suo sguardo mi stese
rimproverando. –A me non interressa, ma ai tuoi amici si-sospirò e scosse la
testa. –Oramai è troppo tardi, hai già deciso- e scomparve così come era
apparsa.





Ale





Stavo allegramente battendo Dennis a Scacchi Magici,
quando Madame fece il suo ingresso.


-Ho saputo che hai visite chere- mi disse tranquilla.


-Schiaccialo, schiaccialo…- mi scusi?- chiesi
rivolgendomi a lei.


-Hai visite, ma io non mi preoccuperei… piuttosto, so che
Bree è la migliore amica di Ember, perché non le è vicino?- la guardai
letteralmente spiazzata. E imbarazzata.


-Ehm… si sente bene Madame?- chiesi preoccupata, da
quando si preoccupava di tutti noi?


-Sicuro, alla mia età! Ma ho visto la tua amica e…
sembrava… nei guai. Forse mi sbaglio, ma non voglio impicciarmi. Perché invece
non andate voi da lei? Gli amici sono
sempre importanti- alzò le spalle e con una non chalance da fare invidia
perfino a Kia se ne andò.


Guardai Dennis incerta.


-Magari ti sta solo prendendo in giro, forse è uno
scherzo- disse anche lui sconcertato. Madame si muoveva dalla sua clinica solo
per andare a recuperare i feriti.


-Non l’ho mai vista fare dello spirito- dissi sempre
preoccupata. –Vado a cercare Bree-





Bree





Ale e Dennis entrarono negli alloggi, proprio mentre io e
Kia avevamo deciso di nascondere Benny in una bottiglia. Benny trovava ridicolo
essere imbottigliato, ma non avevo idea di come farlo passare inosservato alle
altre. Un attimo prima Benny era nel bagno, un attimo dopo era imbottigliato.
Per fortuna gli altri non si accorsero di nulla, ma ci mancò poco.


-Cos’è questo rumore?- chiese Ale.


-Nulla- risposi io, nascondendo la bottiglia sotto il
cuscino per attutire le urla di Benny.


-Credo che Ember sia nei guai- disse Ale serissima.
Sospirai. Nell’ultimo periodo succedeva troppo spesso.


-E quindi?- chiesi senza entusiasmo.


Ale mi guardò allibita. –Siete migliori amiche!- mi
rimproverò. – Credo che come motivo sia sufficiente per aiutarla-


Fissai Ale con i miei occhi blu elettrico e sembrò che le
avessi dato la scossa solo con lo sguardo.


-Credi che non voglia darle una mano? È lei che non vuole
essere aiutata! Mi sembra che Ember sia stata molta chiara su questo punto.-
dissi distogliendo lo sguardo.


-Codarda- mi insultò Ale.


-Prego?- dissi secca. Kia e Dennis si erano seduti sul
letto e ci osservavano come se guardassero una finale di Wimbledon.


-Questa situazione è terribile e ci ha fatto finire dei
guai, è vero. Ma sai qual è il vero motivo per cui non la vuoi aiutare?- Oramai
la piccola non si fermava più, andava a ruota libera. –Tu non la vuoi aiutare perché temi di essere marchiata con il bollo di
cattiva ragazza, hai paura di esporti troppo, sai una cosa? Ember l’ha capito
di certo se non vuol farsi aiutare da te.- e così dicendo Ale terminò il suo
discorso e si rese conto del terribile errore che aveva fatto.


-Tu pensi… che… io non voglia essere amica di Ember?-
dissi a voce bassissima. Ale tremò leggermente, ma mi guardò dritta negli occhi
con un’espressione seria e arrabbiata.


-Ebbene sappi che io … ho sbagliato a non esserle
accanto, ma ogni volta lei mi respinge. La colpa è anche mia, non solo sua…
lei- scossi la testa. Che ne sapeva
questa ragazzina di quello che c’era
tra me e Ember? Pochi mesi e credeva di sapere tutto di noi?


-Ascoltami bene, non sai niente, proprio niente.- ruggii.


-So solo quello che vedo e vedo che tu non stai muovendo
un dito per aiutarla!- disse Ale alzando la voce. Dennis e Kia ci trattennero
prima che ci saltassimo addosso.


-Ehm… Bree, forse Ale ha ragione- cominciò Dennis, ma si
interruppe alla mia occhiataccia.


-Anche Bree- disse
Kia guardando Ale severa. –Ember non vuole essere aiutata, è vero, ma non per
questo dobbiamo tirarci indiettro, o sbaglio?- disse guardandomi. Un certo rossore
mi colorò il viso. –Ehm… riguardo a quel problemino… ci penso io, tra l’altro,
quando troverete Ember, ditele che ho la soluzione al suo problema.-


-Ehm… Kia?- dissi digrignando i denti.


-Si?- rispose tranquilla quella.


-Dirlo prima?- dissi liberandomi dalla sua stretta.


-Assolutamente no- disse lei ghignando. Smise quando le
tirai una gomitata.





Ale





Bree e io non parlammo granché, ci limitammo a lanciarci
delle occhiate mentre Dennis ci seguiva correndo. –Pensate sia il caso di
chiedere a Jean?- Feci io.


-Si, ma gentilmente- disse Bree glaciale.





Jean non gradiva molto essere disarmato e avere una
bacchetta puntata al petto. Bree si era seduta comodamente sul suo petto e lui
aveva una certa difficoltà a respirare.


-Cosa volete?- chiese lui ringhiando. Bree si sedette un
po’ più comodamente mentre Dennis cominciò a giocare con la bacchetta del malcapitato lanciandola
in aria e riacciuffandola, il tutto per poi ricominciare allegramente daccapo. –Sembra
tardo- commentò Dennis.


-Assolutamente- Bree si sedette più comodamente sul petto
del ragazzo, completamente pietrificato dal collo in giù dall’incantesimo delle
pastoie.


-Te lo dirò in una parola: Ember- disse Bree glaciale.


Jean digrignò i denti e li guardò con un’espressione
beffarda, del ragazzo che aveva affascinato Ember rimaneva ben poco. –Pensate
che vi dirò qualcosa?-


-Ale?- mi chiamò Bree con voce piatta. Mi avvicinai con
una bottiglietta dal contenuto sconosciuto in mano.


-Non ti dirò il nome di questa pozione, sappi solo che ti
farà tanto male, vuoi provare?- disse Bree inclinando leggermente il collo
della bottiglietta.


Jean strinse le labbra prima di scoprire i denti. –Non ci
penso neanche- disse arrabbiato. –Stai bluffando-


Dennis strinse i denti e smise di lanciare la bacchetta,
ma Bree fu molto più subdola. Per un attimo pensai che esitasse, che non
volesse realmente fare del male a quell’idiota, che avesse ragione, non avrebbe
fatto niente. Poi gli rovesciò addosso un po’ del contenuto. All’inizio Jean
non disse nulla, ma quando cominciarono a formarsi grosse bolle sulla pelle,
cominciò ad urlare.





-Hai esagerato- dissi tristemente a Bree mentre correvamo
verso i guai di Ember. Non ero abituata a vedere un comportamento così
aggressivo da parte sua.


La biondina mi lanciò un’occhiata di sufficienza prima di
voltarsi di nuovo di fronte a se, stringendo ancora più forte il piccolo
contenitore di vetro nel palmo della mano.


-L’estratto di ortica non ha mai ucciso nessuno- sbuffò
irritata.





Kia





Tirai fuori una bottiglia di Whiskey incendiario dal mio
nascondiglio segreto. Stappai il tappo con ancora la ceralacca e bevvi tre
lunghe sorsate. Il liquido mi riscaldò tutta la bocca e la gola, fino a
depositare un certo


calore nello stomaco, sulla lingua rimaneva un bruciore
che si affievoliva sempre più, riscaldandola.


Delle urla attutite da un cuscino mi risvegliarono, così
mi affrettai a far uscire Benny.


-Trattate sempre così gli ospiti?- brontolò il Tassorosso
teinomane.


-No, solo quelli che sono sospetti di una certa
perversione- sghignazzai. Gli porsi la bottiglia e lui la accettò con un altro
ghigno.


-Dimenticavo che sei la regina dei contrabbandieri- per
lo spavento il whiskey mi andò di traverso e fui costretta a sputarlo. Addosso
a Benny.


-Che cavolo stai dicendo?- ansimai pulendomi le gocce di
alcolico dalla bocca.


-Si, Merlino non fa che dire in giro che eri la sua
complice!-


Belzebù cominciò a saltellare per la stanza, eccitato
dall’odore dell’alcool.


-Macché, ce l’ha solo con me- dissi irritata.


-Davvero?- chiese scettico Benny. Mi squadro come a dire
“tanto lo so che stai raccontando balle”.


-Anche se fosse? Al momento non sto combinando niente di
illegale, può dire quello che vuole- Benny alzò un sopracciglio, così mi
affrettai a rispondere –A parte un piccolo ricattuccio, ma che sarà mai?-
commentai ridacchiando nervosamente.


Benny si sedette di fronte a me, sul letto di Ale,
lanciandomi un’occhiata che probabilmente voleva dire “tanto lo so che stai
raccontando balle”. Forse inconsciamente si era avvicinato a qualcosa di suo
per attutire la mancanza per la sua ragazza. Aveva gli occhi accesi di
curiosità.


-Non scappare da te stessa- disse pacatamente guardandomi
negli occhi. La sua risposta mi lasciò più perplessa delle sue affermazioni su
Merlino.


-Benny? È il whiskey a parlare? Avessi saputo che ti
faceva così male non te ne avrei dato nemmeno una goccia!- sorrisi nervosa
bevendo un altro sorso.


-Il passato è parte di te, non lo puoi soffocare, non lo puoi uccidere, prima
poi lo devi affrontare o ti verrà a prendere- Mi sedetti affianco a lui
offrendogli nuovamente la bottiglia.


-Bel problema!- Belzebù in quel momento capì che la fonte
di quel profumo era la bottiglia che avevo in mano così si lanciò in grembo a
Benny, rovesciando il liquido su entrambi.


-*****!!! Gatto isterico!- strillò Benny perdendo la sua
proverbiale calma da londinese.


Mi guardai: il mio maglioncino! Nuovissimo! Comprato
appena quella mattina. Alzai lo sguardo su Belzebù, ma quello stava
sgattaiolando fuori dalla finestra e non potei vendicarmi.





Ember





C’era un’ultima parte nel piano di Jean, una parte che
non avevano voluto attuare perché troppo grave: avrebbero rischiato
l’espulsione solo a pensare di fare una cosa del genere. Potevo farla e essere
punita, certo, ma avrei portato verso il fondo anche Jean.


Mi ero intrufolata nella stanza dei trofei: cinquecento
anni di storia di sport magici, da tutto il mondo. Cinque minuti e sarebbero
stati distrutti. Sorrisi perversa. Nessuno poteva farmi finire nei guai senza
passarla liscia. Da cosa iniziare? Mi guardai attorno: più che un museo
sembrava un ripostiglio con tutte le cianfrusaglie umanamente realizzabili.
Stavo decidendo tra una medaglia e una coppa quando lo vidi: scintillante,
maestoso, trasparente, quasi vivo. Il trofeo del primo campionato mondiale di
Quidditch. Opera dei folletti e delle fate di fiume, raffigurava sette
giocatori di cristallo che sembravano cigni in volo. Le figure si muovevano
senza prendere mai una forma definitiva, come acqua di sorgente, in modo da non
far capire all’osservatore se ci fossero sette ragazzi o sette cigni. Strinsi
la bacchetta mentre il cuore mi batteva forte. Avevo deciso: avrei cominciato
da lì.





Bree





Eravamo arrivati troppo tardi: vetri infranti suonavano
per tutta la strada, già nel corridoio migliaia di schegge rischiavano di
ferirci.


-Protego maxima!- strillò Ale.


Una pioggia di vetri si infranse contro la protezione di
Ale, come una pioggia di cristallo. Con orrore mi resi conto che qualcosa non
andava: i vetri stavano tornando indietro e capii perché: stavano tentando di
colpire ancora! Dennis urlò un altro incantesimo di protezione, io un “Finitem
incantatem!”ma sbagliai mira e interruppi le protezioni.


-Bree! Cosa …- Stava già strillando Ale quando Dennis ci spinse
tutte in un angolo, proprio nel momento in cui altri vetri ci piombavano addosso.
Stavolta presi meglio la mira e l’incantesimo colpì di striscio l’enorme massa informe di vetro,
disintegrandone buona parte.


-Ottimo Bree- disse Dennis sorridendomi e io arrossì un
bel po’ per il complimento, ma un luccichio alle sue spalle mi disse che i
vetri dovevano averci puntati.


Lanciai un altro incantesimo e urlai –Via! Fuori!- ad Ale
e Dennis, che non esitarono a correre fuori alla massima velocità.


-Ma cosa diavolo è quella cosa?- chiese Ale mentre i
vetri assumevano una forma di serpente e ci inseguivano graffiando il
pavimento.


-L’antifurto!- commentò il Battitore sarcasticamente. Ci
rifugiammo dietro a uno dei trofei e per fortuna la creatura di vetro non ci
raggiunse, ma continuò a cercare.


-Dividiamoci- proposi agli altri. –Dennis, tu vai a
cercare Ember nell’altra sala, io e Ale penseremo a questa specie di serpentone
di vetro- ordinai.


-E perché dovremmo fare quello che stai dicendo?- chiese
Ale con ancora il fiatone.


-Se hai un’idea migliore sono tutta orecchie- sbottai un po’
troppo forte. Rimanemmo tutti e tre in silenzio senza respirare, temendo di aver
attirato l’attenzione della “cosa”, ma la dea bendata doveva averci concesso un
po’ di fortuna quella sera.


-Okay, la tua idea sembra buona, ma sai come mettere a
nanna il serpentone?- chiese Ale.


-Con un po’ di fortuna- risposi io tirando fuori un po’ di
Felicitis.


-E quella dove l’hai presa?- chiese Dennis.


-Non importa, dobbiamo solo berne una goccia ciascuno-
dissi io spiccia. Senza lamentarsi ( e ci credo, un po’ di fattore C non guasta
mai!) presero la loro goccia e, senza aspettare gli effetti, corse via,
sparendo alla nostra vista.


-Cel’hai davvero un piano?- chiese Ale, ma il suo sguardo
si faceva già più fiducioso.


-Tu fai da esca, la Felicitis mi aiuterà a trovare un
modo per sconfiggere il serpente- dissi prima di allontanarmi precipitosamente.


-Ehi!- strillò Ale per lamentarsi, ma non in tempo. La
vidi evocare un incantesimo di luce e il serpente di vetro cominciò a dirigersi
verso di lei. La Felicitis cominciò a sussurrarmi qualcosa, ma ne avevo bevuto
troppo poco e non riuscivo a capire cosa stava dicendo, ma stetti comunque a
guardare attentamente quello che stava succedendo: Ale non stava facendo nulla
per attirare l’attenzione, si faceva strada tra i detriti illuminando i suoi
passi e spostando gli oggetti con la magia. Ad un certo punto il serpente
cominciò a cercare senza riuscire a trovare la ragazza. Ale era raggomitolata
in un angolo e non si muoveva, il serpentone continuava a cercare, si avvicinava,
lentamente, come se il pavimento fosse la superficie di ghiaccio di un lago e
non voleva romperla, lentamente, si avvicinava, lentamente, cambiava forma,
lentamente, sapevo la paura che si stava impossessando di Ale si stava
impossessando di me, lentamente, non capivo di cosa stesse parlando la
felicitis, lentamente , vidi il serpentone farsi più grosso. E poi capii.





Ember





Ero distesa tra i vetri che mi sembravano ghiaccio,
mentre il mio sangue scorreva sul pavimento. Neanche mi accorsi del fuoco tanto
era caldo il mio sangue.





Ale





Un fuoco si impossessò del serpentone. Bree doveva aver
capito qualcosa grazie alla felicitis, fatto sta che sembrava un pezzo di carta
che lentamente prendeva fuoco. Si mosse come se volesse scrollarsi le fiamme di
dosso, poi si accasciò sul pavimento.


Non osai avvicinarmi, così chiamai Bree.


-Sono qui- disse scendendo da uno scaffale.


-Pensi sia sicuro?- dissi timorosa.


-Penso tu debba avvicinarti all’uscita, prima andiamo
meglio è- disse Bree spiccia.


Saltai i vetri e mi avvicinai a lei quando arrivò
qualcuno nella sala. Mi salì il cuore in gola: e adesso?


-Miei cari, non avete idea del rumore che avete fatto-
disse una voce dal’accento cantilenato.


-Madame?- sussurrò Bree.


-E chi sennò? – disse l’enorme donna africana cercando di
non inciampare nella sua gonna variopinta.


-Ember ha bisogno di voi, io penso a sistemare questo
disastro- e così dicendo ci indicò la
porta che conduceva nell’altra sala. Da essa emerse la figura di Dennis, era
completamente pallido.


Io e Bree corremmo verso di lui.


-Dennis?- disse Bree scuotendolo.


Lui cercò di parlare, di respirare. Sussurrò
semplicemente:- Venite-


Ember giaceva tra i vetri, coperta di sangue. Mi si
ghiacciò lo stomaco a quella vista, Bree scoppiò a piangere e si chinò verso la
sua migliore amica.


-Ember … Ember … sveglia…- sussurrò tra i singhiozzi.


Dennis si inginocchiò alle sue spalle e l’abbracciò. –Calma
… ehi, calma-


-Ember … Ember … cosa hai fatto?- continuava a
singhiozzare Bree.


Dennis mi guardò implorante. –Va a cercare aiuto!-


Corsi nell’altra sala ma la polvere che era stata il
serpente di vetro era scomparsa e con lei Madame.


Pensa Ale, pensa, mi dissi. Sai dove dorme Madame? No,
sai solo dov’è che accoglie i malati. Ember non l’avremmo potuta trasportare
fin là, ma …


Era stata lì fino a un attimo prima, perché era sparita?
Forse non voleva aiutarci. A chi altro potevo chiedere aiuto?

Kia





Stavo cercando di calmare Belzebù, quell’isterico di un
gatto non la smetteva più di soffiare come se ci fosse qualcosa che non andava.
Anch’io avevo una certa sensazione in fondo allo stomaco, ma probabilmente era
colpa di tutto quello che era successo nel pomeriggio. Mi strinsi di più nell’accappatoio,
ero ancora tutta bagnata dopo essere uscita dalla doccia. Belzebù soffiò un’altra
volta in direzione della porta, così lo lasciai perdere e andai a vestirmi.
Dopo una mezz’ora (o quella che sembrò una mezz’ora) entrò Ale trafelata.


-Kia, Kia, vieni immediatamente, è succ…- stava dicendo
Ale quando si interruppe .Uscii dalla mia camera e vidi perché Ale si era
interrotta: Benny era appena uscito dalla doccia in accappatoio!


Guardai imbarazzatissima la Corvonero.


-Ale, ti giuro che posso spiegare-




Giuro che posso spiegare... nel prossimo capitolo! A quanto siamo? Nove dieci? Non me lo ricordo più nemmeno io! Ci ho messo parecchio a riscriverlo perché ho modificato qualcosa, qualcosa non era perfetto... insomma, anche adesso non è la fine del mondo. C'è qulacosa che manca... mi dite cos'è? Lo so che dopo un capitolo lungo 6 pagine e mezzo di word vi avrò fuso il cervello, ma provate e dirmi: qui non va bene, qui sei troppo sintetica, qui hai allungato troppo il brodo, qua sei una lagna, qua sei banale.

Sono anche queste cose che mi aiutano a migliorare la stesura del prossimo capitolo Wink

Benny... ti giuro che questa era la maniera che conteneva più tatto


Piuttosto... che mi dite di Bree? Secondo me quando la faccio parlare è un pò troppo fredda. O no? Cronache della Giratempo - Il cuore di Hogwarts - Pagina 6 1061646271
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Messaggio Da Benny Wesit96 Ven Ago 03, 2012 7:19 pm

Uhhhh, Kiaaa, m'hai fatto felice con 'sto capitolo!
Te li dico per telefono i consigli ché mi viene meglio parlarne lì. Razz
Brava, brava!
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Messaggio Da @leparty Mer Ago 08, 2012 11:03 am

Io avevo postato, ma il mio post è scomparso ._.
Okay, daccapo..!

Io avrei letto volentieri anche la versione senza tatto uhuh
Alloraaaa:
1. Sai che vorrei fulminarti, vero? Saranno ventordici capitoli che aspetto >.<
2. Vabbè, posso aspettarne un altro...
3. Il personaggio -soprattutto la mentalità- di Ember mi lasciano sconvolta ad ogni capitolo...comunque davvero ben riusciti o.o
4. Sì, Kia, secondo me quando parla Bree, la fai sembrare troppo glaciale: okay che dal ruolo che ricopre deve essere autoritaria, inflessibile ecc. però io il suo pg l'ho sempre visto più... come dire... "comprensivo", ecco...
5. Altro personaggio che mi affascina moltissimo è quello di Madame... compare/scompare...xD Però ci ha lasciato nei casiniiii ò____ò

Comunque, giunti a questo punto, necessiti un mp xD
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Messaggio Da Kiaretta Sab Set 01, 2012 12:23 am

Ma sono io che vado in cerca di guai o sono loro che mi trovano attraente da morire?

A Opal e a Franz...



Ma non sì che paura non mi desse
la vista che m'apparve d'un leone.
Questi parea che contra me venesse
con la test'alta e con rabbiosa fame,
sì che parea che l'aere ne temesse.
Ed una lupa, che di tutte brame
sembrava carca nella sua magrezza,
e molte genti fè già viver grame,
questa mi porse tanto di gravezza
con la paura ch'uscìa di sua vista,
ch'io perdei la speranza dell'altezza.

Dante Alighieri, Inferno, Canto I
Bree

Mi stiracchiai sulla poltrona della sala comune, ignorando la voce di Ale che era diventata quasi un ronzio nell’ultimo mese.
-Lamentela su una ragazza e su quante della sua specie esistano in questo mondo-
Ember sbuffò accanto a me. Sapevo che la scena che doveva essersi presentata agli occhi di Ale circa un mese prima a Parigi era surreale, le sue supposizioni impossibili, ma non dava retta a nessuno e bolliva ancora di rabbia. Io provavo a starle vicina ma era una pentola di fagioli. Per quanto riguarda Kia, le avevo suggerito di evitare Ale, siccome non poteva vederla senza urlare. Stava diventando un problema, anche se ultimamente Ale era passata –lentamente- alla fase 2: l’indifferenza.
Moony, Ember ed io avevamo sospirato di sollievo, almeno la notte non sentivamo quelle due litigare, l’unico momento in cui si dovevano trovare per forza nella stessa stanza. Il risultato era terribile: continuavano a litigare e Ale lanciava ogni oggetto della stanza, dalla cipria ai bauli. Questo finché Moony non aveva minacciato Ale di punizione e sospensione.
All’inizio ero preoccupata, poi mi ci ero abituata. Sapevo che Kia era in grado di difendersi da sola e che Ale non avrebbe ascoltato nessuno, quindi decisi di tenermi lontana da quel campo minato. Avevo altri problemi:
-Numero 1: Moony era impegnata con il suo lavoro di grafica e la vedevo solo ogni tanto
-Numero 2: Ember era totalmente presa da se stessa e dai suoi problemi
-Numero 3: C’era stato un terremoto a Hogwarts

Franz

Guardai l’enorme spaccatura nella pietra senza fiatare. Era successo un mese prima: all’improvviso la pietra aveva cantato di nuovo,ma non era stato un suono gioioso come all’inizio dell’anno, era stato pieno di angoscia e di dolore … e la pietra si era spaccata. Era un taglio profondo, proprio nel centro del castello, ma non si vedeva in superficie, era sotto i sotterranei, non visibile agli occhi degli studenti, di nessuno. Solo alcuni professori conoscevano quella parte dei sotterranei. Quella che si mostrava ai miei occhi era la porta a una parte ancora più segreta del castello. Dalla spaccatura si accedeva a una stanza, nella stanza c’era una scala che portava ancora più sotto.
Mi sentii eccitato come un bambino: probabilmente ero la prima persona dopo un millennio che entrava in quelle stanze. Scesi le scale e andai verso il buio.. ma non è mai semplice, inoltre devo avere una sorta di fascino per i guai perché qualcosa mi fece perdere l’equilibrio e rotolai per metri. Andai a sbattere contro un muro, la testa mi girava e i muri continuavano e muoversi. L’ultima cosa che vidi fu la pietra che mi arrivava addosso.

Maicr (che color maionese!)

Quel pomeriggio la lezione di DCAO doveva svolgersi regolarmente, ma ancora non sapevamo che non sarebbe andata così. Come al solito mi ero seduto al mio posto, vicino a Milla e Ale. La seconda sbuffava, la prima faceva cerchi di fumo nell’aria.
Erano passato circa dieci minuti e del professor Black nemmeno l’ombra, già da un pezzo mi ero immerso per l’ennesima volta nella lettura di “Storia di Hogwarts”.
-Sai, Maicr? Sei terribilmente secchione- commentò Milla che aveva deciso di far diventare il suo fumo in bolle di sapone.
-E tu sei terribilmente annoiata- le feci notare senza distogliere lo sguardo dalla lettura.
In quel momento entrò Benny in aula e Ale ebbe un sussulto.
Mi girai verso di lei quando notai che la sua bottiglietta d’inchiostro aveva cominciato a muoversi, la fissai incuriosito, ma il tempo di un battito di ciglia e le piccole onde nere che avevano attirato la mia attenzione aumentarono, tutta la pietra ebbe un sussulto e la boccetta si rovesciò sul tavolo. Tutti i ragazzi nell’aula urlarono spaventati, alcuni si alzarono, rovesciando le sedie e uscendo dall’aula, alcuni si rifugiarono sotto i banchi.
Personalmente, prima che potessi fare qualcosa di concreto, rimasi al mio posto e la scossa se ne andò così come era arrivata.
Chiusi il libro e mi alzai mentre degli increduli studenti si guardavano attorno, spaesati.
-Chi si ricorda le normali regole in caso di sisma?- chiesi tranquillo alla classe.

-Non riesco a capire- disse Milla giocando con il suo pallone.
-Nessuno capisce- dissi io passando le dita sulla copertina in cuoio del mio libro.
-Continua a muoversi, il castello- disse Benny. Al suo fianco c’era Ale. Non aveva detto una parola ma aveva le braccia incrociate. Ogni tanto rabbrividiva, forse per la paura o lo shock, nel frattempo le scosse continuavano e tutti noi aspettavamo. Ci misero parecchie ore per capire che mancava il professor Black.

Milla

Maicr si aggiustava gli occhiali sul naso di tanto in tanto o accarezzava distratto la copertina del suo adorato libro, a parte questi gesti non si sarebbe detto che era nervoso.
Seduta sul prato non sapevo più cosa aspettarmi. Ale si era seduta affianco a me, Stella ci aveva raggiunto e ci aveva dato le ultime novità: il professor Black era scomparso, probabilmente era tra le macerie dei crolli.
Mi girai verso la mia migliore amica e le misi il braccio sulle spalle: sapevo che l’unico terremoto che la interessava era quello dentro di lei. A volte il nostro cuore non regge tanta rabbia.
Stella si avvicinò al nostro gruppetto e si sedette sull’erba sbuffando.
-Spero che la mia Firebolt non si sia fatta neanche un graffio-
Maicr sogghignò. –Ah, potessi almeno avere la certezza che le teorie sul Cuore di Hogwarts fossero vere, almeno questo terremoto avrebbe un senso!-
Stella si girò verso di lui con un -Cheeeeeeeee?- acutissimo.
Sorrisi. -Lascia perdere Maicr, è il solito secchione.-
-No,voglio capire questa storia- disse la ragazza tormentando il suo ciuffo rosso.
-Il Cuore di Hogwarts è una teoria, se ne parla anche in “Storia di Hogwarts”, avete presente, no?-disse nervoso.
Lo guardammo tutti spaesati. –No- rispondemmo in coro.
Insomma, si dice che i Quattro avessere messo qualcosa al centro di Hogwarts, nelle sue profondità, per questo è chiamato il “Cuore”, è nascosto, è nel profondo ed è… cioè… almeno questo la leggenda dice… una fonte di potere, la fonte di potere dei Quattro- il Tassorosso concluse arrossendo più che mai visto che era al centro dell’attenzione.
-Wow… i vivi parlano più dei morti…- commentò Stella.
-Come?- chiese Ale confusa.
-Mmm.. niente- disse la Grifondoro strizzando gli occhi nella mia direzione e in quella di Benny.
-Ale, torno subito- dissi io seguendo Stella. Benny finse di raggiungere Fabio, ma una volta abbastanza lontani ci raggiunse.
-Dite che il caso di parlarne con Kia?- dissi elettrizzata..
-Che c’entra Kia?- chiese Benny altamente imbarazzato.
-Scusa, sto pensando a Parigi- dissi un po’ imbarazzata.
-Bando alle ciance, non avete idea di cosa ci è capitato!- Gli occhi di Stella brillavano.
-Se tutta questa storia fosse opera del Cuore?-
-Stella, non sappiamo nemmeno di cosa stiamo parlando- la interruppe Benny.
-Vabbé, dobbiamo scoprire di più sulla leggenda, adesso tutti sono concentrati sulle ricerche del professor Black, nessuno noterà la nostra assenza- disse la Grifondoro sfregandosi le mani.
-La noteranno nel momento in cui ci beccheranno a zonzo, non è detto che ci sia di mezzo questo fantomatico Cuore- disse scettico il metamorfus che per l’irritazione aveva cambiato il colore degli occhi in un viola fosforescente.
-Ah no?- chiese Stella puntigliosa.
-Insomma, questi eventi stanno accadendo solo quest’anno, chi ci dice che sia proprio colpa del cuore?-
-E chi ci dice che c’è ancora qualcosa che non sappiamo?- dissi io intromettendomi nella discussione allegramente. Benny mi guardò seccato.
-è un’idea, ma non è proprio impossibile- aggiunsi a mo’ di scusa.
-Fa acqua da tutte le parti- disse Benny accigliato, proprio non voleva intromettersi nella faccenda.
-E invece no, Milla non ha tutti i torti, perché escludere il Cuore? Non abbiamo indizi sufficienti-
-Non abbiamo prove che esista!- esclamò Benny disperato.
-Helena ha detto che esisteva, che era il segreto dei Quattro e di Penelope!- ribattè Black.
-Helena ha detto che i Quattro e Penelope avevano un segreto, non abbiamo idea di cosa fosse!-
Ribatté Benny e detto questo voltò le spalle e si allontanò, probabilmente alla ricerca di Fabio per sfogarsi.
-E se il segreto fosse il Cuore?- mormorò Stella tra sé e sé.
Ci guardammo negli occhi un secondo.
-Gitarella notturna?-
-C’è bisogno di chiederlo?- ghignò Stella.

Franz

Mi svegliai respirando una gran quantità di polvere. Starnutii e quella mi si infilò nel naso per farmi continuare ancora e ancora.
-Sei sveglio, finalmente!- disse una voce bassa.
-Aprii gli occhi, ma ero circondato dal buio. Piano piano mi resi conto di essere legato, non con corde ma dalla magia. I miei occhi si abituarono al buio e vidi chi aveva parlato. Ma i miei guai non potevano finire lì.

Stella

Il mio mantello mi aveva supplicato di andare a vedere, come avrei potuto non dargli retta? In fondo era il mio Mantello dell’Invisibilità! Così ero andata nella Sala Comune di Serpeverde e avevo svegliato Milla. La mia cara amica non aveva preso bene il fatto di essere svegliata all’una di notte, ma quando le avevo detto che era per via del professor Black non aveva battuto ciglio ed era saltata giù dal letto.
Eravamo strette l’una all’altra per l’aria fredda che c’era nei corridoi, per non parlare della paura di essere scoperte! Milla non lo voleva far vedere, ma io non avevo problemi. Okay, okay, al pensiero di essere beccata un po’ me la facevo sotto, ma era pur sempre per una buona causa!
Fu quando incontrammo la professoressa di Astronomia che parlava con la professoressa di Cura che ci venne un colpo, tanto da farci sussultare.
-Ma Morgana crede che siamo fatte di ferro?- si lamentò la prima.
-Probabile! E poi non vedo perché dovremo fare lezione domani, in fondo passeremo questa notte in bianco, perché lavorare domani?- brontolò la seconda.
-è un ragionamento che non fila, per non parlare del fatto che avremo delle occhiaie mostruose. Io ho quasi finito il correttore!- la prof di Astronomia sembrava proprio… lunatica. –In ogni caso, secondo me Franz se ne è andato da qualche parte per conto suo. Ti ricordi quand’era ancora uno studente? Scappò di casa dopo gli studi con quella ragazza. Non mi ricordo il nome, ma sono sicura che fosse una Serpeverde.-
-Ti sbagli, era una Corvonero. Comunque, ho sempre pensato che Franz fosse un tipo strano, a partire dalle sue collezioni di oggetti Babbani…- l’altra terminò al posto suo la frase.
-…fino alla sua fissa per questo terremoto! Si è messo persino a cercare i luoghi segreti del castello, lo sapevi?-
-Quel ragazzo non finirà mai di cacciarsi nei guai.- sospirò la prof di Cura.
Feci cenno a Milla e ci allontanammo.
-Santo cielo, sono due vecchie pettegole!- esclamò sottovoce la mia amica,
-Vero? E dire che non hanno ancora superato i quarant’anni- sbuffai. –E adesso dove andiamo?-
-So a cosasi riferivano quelle due, se avevano ragione e se il professor Black stava cercando quei luoghi.. So dove andare- Milla sprizzava allegria da tutti i pori, cosa assolutamente inaccettabile all’una di notte.
-Frena Sherlock!- cercai di interromperla. –Che stai dicendo?-
-Mi chiamo Milla, non Sherlock. Hai mai sentito quello che dice Maicr ogni tanto?-
Mi lanciò un’occhiata che mi fece arrossire.-Ehm no, in genere ho di meglio da fare che ascoltare un secchione.- dissi sempre sottovoce.
-Bene, allora seguimi, così avrai una ragione per ascoltarlo dalla prossima volta.- disse la mia amica mettendo su uno strano cipiglio.
Mi prese per il polso e cominciò a trascinarmi.
-Ehi frena, piano! Così ci scopriranno!- sibilai irritata. Questo avvertimento servì a farla fermare per controllare nel caso ci fossero stati rumori sospetti, dato che ci rispose solo il silenzio, mi lasciai condurre da Milla per i sotterranei e i corridoi del castello, ignara di quello che Maicr le aveva detto. Ovviamente non sapevo che si trattasse di un piano strampalato.
-I sotterranei di Hogwarts? Sei matta?- chiesi con un po’ di fifa. Se era vero quello che si diceva ddelle creature che giravano lì sotto…
-Andiamo fifona! Hai paura?- mi provocò Milla con un sorriso. Vabbé che detesto quando fa così, ma quando è notte fonda, mi propone di andare nei sotterranei e ho una strizza pazzesca do di matto.
Eravamo di fronte a una crepa nel pavimento, larga circa due metri e che si affacciava sul buio. Tolsi il Mantello che ci copriva entrambe e lo appoggiai momentaneamente sul braccio, nel frattempo, con mano tremante, ma non ditelo in giro, sfilai la bacchetta.
-Adieu, mondo crudele!- bisbigliai melodrammatica. E mi lanciai nel vuoto.

Milla


Grazie al cielo,l’Incantesimo levitante funziona anche sulle persone, perciò né io né Stella ci facemmo anche un solo graffio nella caduta.
Atterrammo in una specie di scantinato buio e polveroso.
-Lumos- sussurrò Stella e cominciai a vedere qualcosa. Era una segreta come le altre, solo con molta più polvere.
-Gioia, spero che tu non sia allergica alla polvere- commentò Stella, sull’orlo di uno starnuto.
Spero proprio di no.
Ci girammo e vedemmo una donna, un fantasma che ci sorrideva.
-Per tutte le bottiglie di rhum che mi sono scolata!- strillò Stella al mio fianco facendo un salto.
Per tutta risposta strillai e questo sembrò dare fastidio al fantasma. Cominciammo a correre ma lei ci afferrò (ci afferrò! Come cavolo ha fatto?) e ci intrappolò tra le sue braccia, improvvisamente sproporzionate rispetto al suo corpo.
Pensate di fregarmi? Siete qui per il Cuore, tutti vengono qui per il Cuore, ma non sarà mai vostro!!
-Aspetta, non hai capito un tubo…- provai a spiegare ma aveva una presa micidiale sui nostri colli, sui nostri corpi. Quello che provavamo non era dolore fisico ma mentale, come se i nostri pensieri avessero cominciato a produrre reazioni nucleari all’interno dei nostri cervelli. Era dolore, sofferenza pura…
-Razza di ectoplasma idiota.. siamo qui per il professor Black, Professor Franz Fenix Black… è scomparso...- boccheggiò Stella.
Non siete qui per il Cuore?
-Siamo qui per il professor Black e per Penelope de Winter, ci ha mandato Helena Corvonero.- Se prima la coscienza del fantasma ci era sembrata aggressiva e violenta, poi immediatamente curiosa, adesso era sospettosa.
Helena? Nemmeno si ricorda di me, era solo una bambina viziata!
-Che stai dicendo?- borbottai cercando di respirare, ormai libera dalla sua presa.
Sono io Penelope e sono stata una custode del Cuore.
-Helena era sicura che tu sia stata sempre e comunque una custode del Cuore- disse Stella curiosa. Il fantasma non si fidava di noi ma avevamo catturato la sua curiosità, dire che era reciproca era poco.
No, il Cuore ha un meccanismo meccanico e uno di sangue, io sono stata il primo sangue, poi la mia discendenza ha proseguito quest’incarico. Non c’era nemmeno il pericolo che la Stirpe si estinguesse: di madre in figlia questo dono ha viaggiato, ogni volta che un membro della linea moriva, l’ultima rimaneva incinta, anche senza padre.
-Che…- iniziò Stella.
-…schifo- completai io.
Schifo? Niente affatto, è potere. Ma oramai la mia discendenza non ha più memoria di me, il mio ricordo è sicuramente andato perduto. Sicuramente anche il mio segreto.
-E tutto questo… casino… per cosa?- chiese Stella.
Perché il sangue della mia discendenza mette in moto i meccanismi del Cuore, una mia discendente è entrata quest’anno a Hogwarts, lo sento, sento il suo cuore che richiama la pietra e la fa cantare, lei è potente. Deve essere il sangue più potente degli ultimi trecento anni.
-E perché ci dici tutto questo?- chiese Stella facendomi cenno di impugnarla bacchetta.
Penelope si voltò guardarci con un ghigno sinistro, impugnai silenziosamente la bacchetta, cercando di trovare ancora un po’ di coraggio.
Perché? Dici perché?
Stella si mise di fronte a me e lasciò scivolare ai miei piedi il mantello.
La guardai perplessa, lei mi rispose con uno sguardo severo.
Voi non uscirete mai vive da qui!
E fu di nuovo dolore, nausea e voglia di farla finita.
-Scappa Milla!- Urlò Stella.
-Non ti lascio!- urlai e trovai il coraggio di aprire gli occhi che avevo inconsciamente chiuso.
-Milla, scappa! So quel che faccio!- E aveva ragione, riusciva a tenere a bada lo spettro, perché di questo si trattava, non un semplice ectoplasma.
Stella riuscì a girarsi: le labbra in una linea sottile, lo sguardo determinato, la paura che la faceva sudare, la ciocca rossa che le nascondeva la cicatrice. Catturai l’immagine nella memoria, come fosse stata un oggetto prezioso da dover salvare da un incendio.
Vai.
E corsi via.



Okay... perdonate circa l'ultima metà del capitolo, l'ho scritta all'una di notte
Kiaretta
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Messaggio Da Benny Wesit96 Sab Set 01, 2012 12:43 am

Fantastique, ma cherì! *-*
Devo ammettere che le cose non mi erano perfettamente chiare, ma ora mi si sono delineate maggiormente... Devo inoltre complimentarmi con te con questo stile di scrittura crescentemente sospettoso ed intrigante.
Ti giuro, m'hai davvero fatto felice con questo nuovo capitolo! Grazie, Kia! ;D
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Messaggio Da @leparty Sab Set 01, 2012 9:26 am

È proprio vero...
Sono rimasta scioccata... capitolo di rivelazioni o.o
È bellissimo.
Sono così curiosa di scoprirne di più, di andare avanti! ** È appena diverso dal tuo stile solito, ma molto adatto alla situazione. Direi che mi unisco a Ben nel dirti grazie!
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Messaggio Da Kiaretta Sab Set 01, 2012 10:56 am

Benny Wesit96 ha scritto:Fantastique, ma cherì! *-*
Devo ammettere che le cose non mi erano perfettamente chiare, ma ora mi si sono delineate maggiormente... Devo inoltre complimentarmi con te con questo stile di scrittura crescentemente sospettoso ed intrigante.
Ti giuro, m'hai davvero fatto felice con questo nuovo capitolo! Grazie, Kia! ;D


Se dici così, finirà che continuerò a scrivere sempre di notte.

Comunque, Ale, se ti può interessare, ho trovato il motivo per cui Bree è così glaciale uhuh
Comunque, non so se avete notato l'ironia del titolo, finalmente ironia e non sarcasmo *-*
A parte Maicr la domanda si rivolge a tutti i personaggi che compaiono. Visto Maicr? Alla fine sei apparso Razz e non sarà nemmeno l'ultima.
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Messaggio Da milla98 Sab Set 01, 2012 12:24 pm

Cioè senza parole! Meravigliosa, mitica!!!!! meraviglia meraviglia meraviglia
Aahahah io e stella che ci intrufoliamo nei sotterranei di notte è memorabile!XDXD
Aahaha e il personaggio di Maicr è preciso a lui...ahahahhaha
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo! meraviglia
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Messaggio Da maicr Mer Set 05, 2012 8:15 am

kia *.* finalmente uu è bellissima!! veramente bella!

ma lasciate franz la sotto e venite via uhuh un grifo in meno Razz

no dai.. scherzi a parte.. mi è piaciuto come hai usato il mio personaggio! certo.. non sono proprio così (per fortuna Razz) però mi piace *.* cioè.. mi hai reso la versione maschile di hermione e non posso che esserne contento uu


ci terrei a sottolineare che il color tasso nonè questo giallo maionese maicr ma questo ---> maicr
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Messaggio Da elly* Mer Set 05, 2012 12:56 pm

Ogni volta che qualcuno posta in questo argomento mi viene un infarto perché penso subito sia il nuovo "episodio"... E invece è solo maic che tenta di negare l'evidenza (ovvero l'essenza maionese dei tassi) muhahaha xdxd

Kia ti ho già espresso in chat il mio apprezzamento! Capitolo interessantissimo!!! *.*

Maic a me ha fatto ridere un sacco il tuo personaggio! Xd
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Messaggio Da maicr Mer Set 05, 2012 12:59 pm

elly anche a me piace tantissimo! *.*

e comunque i tassi non sono color maionese ma color tasso u.u
maicr
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Messaggio Da leviosa Ven Set 07, 2012 6:23 pm

cavolo ho letto solo ora perchè sono nuova! sei davvero bravissima a scrivere!!!
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Messaggio Da Kiaretta Sab Set 22, 2012 5:39 pm

Quello che resta di noi



---> Allieva, questo è per te Cronache della Giratempo - Il cuore di Hogwarts - Pagina 6 872291071
---> ma se non va bene c'è questa, I <3 Sdentato


---> Per il resto dei comuni mortali XD









Siamo tutti nati nel fango, ma alcuni di noi guardano alle stelle

Oscar Wilde-----> maestro!! Cronache della Giratempo - Il cuore di Hogwarts - Pagina 6 872291071




Dedicato ai ricordi
Ale





Benny mi aveva fatto
una grossa sorpresa: un enorme pacco a forma di cuore sotto l’albero della Sala
Comune. Cosa c’era dentro? Cioccolatini? Un profumo? Non mi sarei aspettata una sciarpa di seta a
strisce bronzo e blu, con il corvo di Corvonero impresso.



Me la portai al
collo, sentivo il profumo di Benny per l’aria, ma non capivo da dove proveniva,
la sciarpa sapeva di fresco, pulito e del negozio dove era stata comprata.



-Sorpresa- disse il
ragazzo alle mie spalle.



Mi girai e Benny mi
circondò in un abbraccio. –Tu? Qui?-chiesi ridendo dandogli un bacio a fior di
labbra.



-Assolutamente! Non
volevo perdermi tutto questo per nulla al mondo!-



E quello fu il Natale più finto e felice di tutta la mia
vita.


Distrutto da un segreto.





Benny ---> menomale che la maionese non è stata bandita solo dalla mia dieta! Razz






Avevamo
passeggiato, avevamo pranzato a Hogsmeade, fatto gli stupidi innamorati per
tutta la giornata.



Era la giornata più
bella della mia vita, eppure mancava qualcosa. Incrociammo Kia e Stella assieme
a una bottiglia di rhum e mi venne da sorridere melanconico: quelle due avevano
un motivo per bere anche a Natale.



Strinsi a me Ale,
eppure non bastava. Lei appoggiò la testa sulla mia spalla e sospirò. Era tutto
perfetto,
davvero. Allora… perché non
bastava?



Perché il mio segreto l’avevo nascosto così a lungo che
alla fine non sapevo nemmeno io se era la verità o fantasia.





Icon ---> come sopra Razz






Avevo incontrato
quella ragazza, seguendo un po’ dei consigli che mi aveva dato Stella per
vincere la timidezza. Non era andata così male, solo che …era una pentola di
fagioli! Non aveva fatto altro che parlare e parlare, dei suoi Natali
precedenti, dei suoi regali, senza mai chiedermi niente. Insomma, non era
interessata a nient’altro che a se stessa e a fare bella mostra di se. Così ero
rimasto lì a bere una Burrobirra mentre gli altri clienti dei Tre Manici di
Scopa chiacchieravano allegramente. All’improvviso una ragazza inciampò vicino
a lui. Si alzò dalla sedia e le si avvicinò per aiutarla.



-Ehi, è tutto
okay?- le chiese. Lei alzò lo sguardo limpido su di lui.



-Vicky! Sei la
solita pasticciona!-Disse la voce allegramente imbronciata di Ember



Chi l’avrebbe mai detto che il colpo di fulmine non è una
leggenda?





Ember





Laine aveva
superato se stesso. Mi aveva fatto giocare a Quidditch tutta la mattina con la
promessa che se avessi vinto lui mi avrebbe dato il suo regalo. E così era
stato. Avevo vinto, ma avevo l’impressione che non si fosse impegnato poi così
tanto per non farmi vincere. Era tutto perfetto, ero tra le sue braccia e tutto
andava bene, mi sentivo bene? No. Perché?



Perché l’ingordigia dei miei sentimenti voleva di più.
Ancora bruciavano le ferite, non solo quelle del corpo, ma soprattutto il mio
cuore.





Bree





Un bacio. Solo uno.
Le nostre labbra si toccavano, si sfioravano, mordevano e poi il gioco
ricominciava. Ma finché il filtro d’amore sarebbe durato e lui non si fosse
accorto di niente potevo far finta che in fondo lui mi amasse davvero.



-Piangi?- mi chiese
Dennis asciugando una lacrima depositando un bacio sull’occhio. –Sei triste?-



-No, sono felice-
sorrisi triste rifugiandomi nel suo abbraccio.



Una bellissima illusione, ma ora che non avevo più il
filtro, era tutto terminato. Poteva Dennis volermi bene anche senza quella
maledetta pozione?





Stella





Avevo avuto un biglietto
da Eltanin, il mio fratellone. O almeno, una volta lui lo era davvero.



Gli volevo ancora
bene, ma da quando si era arruolato tra le fila dei “Giovani Mangiamorte” non
era più lo stesso, ma cos’era rimasto di lui?



Non erano molti i
miei amici, figuriamoci quelli con sangue babbano! Se Eltanin l’avesse scoperto…
sarei stata una riga su un giornale, di sicuro il Profeta, ma in un angolino,
tanto che per leggere della mia morte avrebbero dovuto usare una lente di
ingrandimento. Ah, i giornalisti! Ti tolgono la poesia di ogni tentativo di
previsione catastrofica! Rimasi perplessa su quello che avevo pensato. Certi
paroloni non erano da me: avrei dovuto smettere di frequentare Maicr così
spesso.



Chissà, forse avrei
dovuto essere un pò più cattiva. Se Eltanin era diventato un poco di buono e i
miei non facevano altro che rimproverarci e considerarci tutti e due dei
fannulloni perversamente malvagi, alla fine sarei diventata come loro
pensavano. Kia mi lanciò un’occhiata perplessa, io le feci cenno di non farci
caso. Avevo davvero un buon motivo per bere quella bottiglia di rhum a Natale.



E invece no, forse non ero così cattiva, ero lì, sotto le
macerie di un fantasma con seri problemi psichiatrici, che –non so come- si era
portata dentro e fuori la tomba, tutto per una buona azione.





Milla





Rischiavo di essere
cacciata di casa, solo perché mio cugino aveva detto che avevo cominciato a
frequentare Babbani e Mezzosangue. Che razza di vipera!! Gran bel Natale
sarebbe stato quello, non ero tornata a casa solo per evitare le tensioni, I
miei “amici” non sapevano niente e niente avrebbero dovuto sapere. Perché mai?
Provavano affetto per me? Solo perché ero popolare e tenuta in grande considerazione, adesso l’unica
cosa che poteva far riconciliarmi con i miei, antichi purosangue con la
mentalità ancora più antica… Non lo sapevo. Fuggire di casa? E andare dove?
Andare da CHI?



Adesso sapevo da chi sarei potuto andare, a chi chiedere
aiuto, ma difficilmente avrei potuto farlo ancora, mentre il cuore mi batteva
forte, nascosta tra le rocce, speravo che per Stella non fosse la fine.





Kia





Che Natale assurdo.
Ero ai Tre Manici di Scopa, con una bottiglia vuota in mano e buona parte del
contenuto nello stomaco. Avrebbe potuto essere qualsiasi cosa a provocare
quella frattura, invece era stato il più piccolo dei miei segreti a rovinare
tutto: Merlino aveva parlato dei miei piccoli commerci e si era scatenato l’inferno.
Ci sarà pure una ragione per cui ci sono cose che i genitori non devono sapere.
Chissà in quanti mi stavano cancellando dai loro testamenti, chissà quanti mi
stavano parlando alle spalle. L’unica consolazione era stato il nonno: a quanto
pare non ero l’unica pecora nera in famiglia.



Bene o male, avevo
la mia compagna di bevute, non era poco, anche se dovevo ammettere che era un
pochino squallido, ma si beve proprio per dimenticare
.


I miei pensieri erano tutti lì, non c’erano battute
squallide o bottiglie di rhum che tenessero e non mi facessero pensare, ero nei
guai fino al collo e mi ero resa conto che non era quello il peggio. In
famiglia si litiga sempre, c’è sempre qualcuno con cui andrai d’accordo, ma
bene o male, anche dopo un litigio si doveva per forza riappacificarsi, si era
sempre una famiglia. Perdere la fiducia di un amico era un po’ più complicato, di un’amica era una tragedia.




Immagino avrete notato che in questo capitolo c'è poca magia. Maicr, leggici pure tutto il personale che vuoi, magari mi psicanalizzi Razz
Insomma, i problemi sono quelli che ci sono tutti i giorni o quasi: gli amici, falsi e non, i rispettivi problemi, gli amori... Se volete, potete pure metterci una specie di analogia in quella pozione d'amore. Lo so che volete che Stella non muoia, nemmeno io, anche perché mi serve per il 5° libro Cronache della Giratempo - Il cuore di Hogwarts - Pagina 6 3801196445
Anche se per quello che ho in mente... okay Stella, tranquilla.
O forse no Cronache della Giratempo - Il cuore di Hogwarts - Pagina 6 3801196445
Datemi due settimane di tempo e vedrò di combinare qualcosa di decente, magari stanotte. (Non pensate male! L'altro capitolo vi è piaciuto o no?)

Come avrete notato non ho fatto apparire molti personaggi, per varie ragioni:
1) la mia fantasia è limitata e volevo postare oggi
2) Maicr è comparso da poco
3) Franz sta sotto le macerie, voglio mettervi un'altro pò di suspance mentre vi chiedete se è vivo oppure no. Franz: potrei anche farlo, dipende da cosa mi lasci in eredità Razz
Il nome del fratello di Stella, per chi non lo sapesse, è una stella della costellazione del drago. I miei alunni prendano appunti!!

Spero vi piaccia, a presto!
O forse no Cronache della Giratempo - Il cuore di Hogwarts - Pagina 6 3801196445


Ultima modifica di Kiaretta il Sab Set 22, 2012 5:47 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio Da elly* Sab Set 22, 2012 5:43 pm

indubbiamente un capitolo atipico.. pero wow! e la musica (ho messo quella per "comuni mortali") è finita in contemporanea alla fine della mia lettura.. una roba da brividi!!

e si pero qui tu kia ci fai crepare di ansia a forza di tenerci con il fiato sospeso! xd
il capitolo cmq mi è piaciuto un sacco, e le parti che ho preferito son sicuramente quelle di ale e di milla, anche se la frase "Certi paroloni non erano da me: avrei dovuto smettere di frequentare Maicr così spesso" mi ha piegato in due dalle risate! ahahah si decisamente anche la parte di stella è tra le meglio riuscite! xd


e se mi posso permettere la cosa che invece mi ha turbato un po è stato il passaggio dalla prima (il mio segreto) alla terza persona qui "Perché il mio segreto l’aveva nascosto così a lungo che alla fine non sapeva nemmeno lui se era la verità o fantasia" che credo sia forse voluto perche mi pare ci sia anche in una frase di icon, ma che pero un po mi infastidisce xd


detto questo! Davvero Kia ogni volta è una gioia leggere la tua FF! Attendo con ansia il seguito!
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Messaggio Da Kiaretta Sab Set 22, 2012 5:58 pm

In realtà quella frase doveva essere detta in prima persona da Benny, ho modificato, era proprio inquietante! Cronache della Giratempo - Il cuore di Hogwarts - Pagina 6 1909458635
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Messaggio Da milla98 Sab Set 22, 2012 7:11 pm

Capitolo molto strano rispetto agli altri, ma mi è piaciuto davvero molto! uu
Concordo con elly le parti che ho trovato più significative sono quelle di ale, la mia e quella di stella... La storia si fa sempre più misteriosa.... Attendo il seguito! Very Happy
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Messaggio Da Benny Wesit96 Sab Set 22, 2012 10:22 pm

Kia, è il tuo scritto più insolito che abbia mai letto, confermo, ma ciò non toglie nulla alla storia e al suo procedere. ;D
Mi piace il modo in cui ha estrapolato i flash-black di Natale in quel periodo, davvero. *.*
Ora devo rivelare il mio segreto, però. uhuh
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